Costruzioni in Calabria, assemblea pubblica di Ance Gettate le basi affinché l'edilizia possa tornare svolgere il proprio ruolo di fattore trainante dell'intero sistema economico regionale
La sala “Federica Monteleone” del consiglio regionale ha ospitato l’assemblea pubblica di Ance Calabria dal titolo, significativo, “Riparte l’edilizia, riparte l’economia”. L’incontro ha acceso i riflettori sui temi e le problematiche che più da vicino interessano il comparto delle costruzioni in Calabria. A cominciare dalla strategia in atto, a livello politico e istituzionale, per creare le condizioni affinché l’edilizia, possa tornare svolgere il proprio ruolo di fattore trainante dell’intero sistema economico regionale e dei connessi livelli occupazionali.
All’assemblea hanno preso parte il presidente del Consiglio regionale, Nicola Irto, l’assessore regionale alle Infrastrutture, Roberto Musmanno, il presidente di Unindustria Calabria, Natale Mazzuca, il presidente di Ance Calabria, Francesco Berna, il presidente del Comitato Mezzogiorno Ance, Giovanbattista Perciaccante e il rappresentante del Centro studi Ance, Romain Bocognani. I lavori sono stati conclusi dal presidente nazionale di Ance, Claudio De Albertis.
“La fragile ripresa che timidamente si registra a livello nazionale – ha detto nella sua relazione il presidente di Ance Calabria, Francesco Berna – non trova, ancora, una analoga corrispondenza nella nostra regione. E questo dipende da molteplici fattori, a partire dalla dotazione infrastrutturale calabrese”. Al riguardo, ha evidenziato Berna, pesa in misura rilevante “la drastica riduzione degli investimenti, soprattutto di quelli previsti sull’A3 e sulla SS106 jonica. Si è passati dai 9 miliardi programmati negli anni precedenti ai poco più di 3 miliardi attuali che, peraltro, riguardano solo ed esclusivamente interventi di ammodernamento dell’esistente”. E in questo quadro, ha puntualizzato il numero uno degli imprenditori edili calabresi, “solo gli interventi programmati con il Patto per la Calabria potranno riuscire, anche se solo parzialmente, a dare una positiva risposta alle imprese ed ai cittadini calabresi”.
Altro punto cruciale toccato da Berna nella sua disamina, la forte contrazione dei bandi per lavori pubblici “che in Calabria nel 2015 sono stati 1.243 per un importo complessivo di appena 686 milioni di euro. E’ un dato che fa registrare un significativo calo rispetto all’anno precedente di quasi il venti per cento sul numero e oltre il quaranta sull’importo”.
Secondo il presidente di Ance Calabria terminato l’effetto spesa Por 2007/13, “è necessario intervenire sia sul piano nazionale per le necessarie modifiche al nuovo Codice degli Appalti, sia sul piano regionale attraverso l’immediata attivazione delle misure previste dal Por 2014/2020 e dal Patto per la Calabria”.
Fondamentale, inoltre, per i costruttori calabresi, rendere più efficiente e trasparente la burocrazia regionale, “rispetto a cui – ha rimarcato Berna – il procuratore Nicola Gratteri ha fornito nei giorni scorsi un quadro delle criticità chiaro ed esaustivo. Occorre, in particolare, intervenire con urgenza, sullo sblocco della rimodulazione degli interventi di edilizia sociale attualmente in essere, su una profonda rivisitazione della Legge regionale 36 per renderla più efficiente ed efficace e sull’attuazione della norma regionale sull’edilizia eco sostenibile, che dopo 5 anni dalla sua emanazione, è ancora ferma. Auspichiamo, poi, una rapida operatività dell’Aterp unica regionale e un’accelerazione sul fronte degli interventi relativi al dissesto idrogeologico attraverso meccanismi in grado di far partecipare le imprese calabresi ai bandi”.
L’assemblea di Ance Calabria ha, inoltre, chiesto agli interlocutori politici una rivisitazione della legge urbanistica, specie sul versante degli interventi previsti dal Piano Casa e in materia di efficientamento energetico degli edifici, non solo pubblici ma anche privati.
Ribadito, da ultimo, l’impegno del tessuto produttivo locale per la legalità quale “obbligo civile – ha affermato Berna – oltre che condizione essenziale per sviluppare un’economia sana e capace di dare una speranza ed un futuro alle nuove generazioni”.