Crac milionario banca Cosenza: 14 persone sotto inchiesta Le indagini sulla presunta bancarotta invece sono in dirittura d’arrivo
COSENZA – Il fallimento della Banca di Cosenza, avvenuto nel 2013, è al centro di un’inchiesta che vede quattordici persone indagate per il reato di bancarotta fraudolenta. Si tratta del consiglio d’amministrazione guidato, all’epoca, da Ettore Giacinto Caroselli, il ginecologo cosentino attualmente sotto processo per una serie di presunte appropriazioni indebite operate proprio quand’era presidente della Banca di credito cooperativo oggi assorbita da un altro istituto di credito.
Il crac milionario della Bcc, infatti, ha innescato diversi procedimenti giudiziari. In primis, la presunta associazione con al vertice Caroselli e le appropriazioni indebite per circa due milioni di euro contestate a lui e ai suoi familiari e collaboratori, ma c’è poi quel crac milionario su cui ora la Procura tenta di far luce: una stangata da diversi milioni di euro, epilogo di un quadriennio di investimenti azzardati o viziati dal conflitto d’interesse, dall’assenza di controlli interni e, soprattutto, da una serie di prestiti e mutui concessi ad aziende traballanti. Talmente traballanti, da non essere state in grado, poi, di restituire i soldi avuti in concessione.
Così almeno ritengono i commissari di Bankitalia che, al termine di un lungo commissariamento, durato dal 2010 al 2013, hanno avviato anche una causa civile contro il consiglio d’amministrazione della Banca di Cosenza in carica dal 2006 al 2010, pretendendo da loro la restituzione del capitale andato in fumo. Quel processo è ancora in corso, le indagini sulla presunta bancarotta invece sono in dirittura d’arrivo.