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Crisi: a Gioia Tauro sciopero Cgil, in piazza per lavoro e diritti

Crisi: a Gioia Tauro sciopero Cgil, in piazza per lavoro e diritti

| Il 17, Apr 2012

Striscione per Fabrizio Pioli. Calogero: “La Regione pensi ai problemi”. Solari: “Priorità le infrastrutture primarie”

Crisi: a Gioia Tauro sciopero Cgil, in piazza per lavoro e diritti

Striscione per Fabrizio Pioli. Calogero: “La Regione pensi ai problemi”. Solari: “Priorità le infrastrutture primarie”

 

 

(ANSA) – GIOIA TAURO (REGGIO CALABRIA) – Rilanciare l’allarme sulla crisi occupazionale della Piana di Gioia Tauro e, contemporaneamente, sul rischio di azzeramento dei diritti dei lavoratori: intorno a questi obiettivi si è snodato lo sciopero generale proclamato dalla Cgil comprensoriale di Gioia Tauro che ha visto scendere in piazza tanti tra lavoratori e precari, studenti, immigrati, donne e pensionati. Il corteo dei manifestanti è stato aperto da uno striscione “Io sono Fabrizio”, dedicato a Fabrizio Pioli, l’elettrauto trentottenne di Gioia Tauro di cui non si hanno notizie dal 23 febbraio scorso e che secondo i magistrati di Palmi sarebbe stato ucciso ed il corpo occultato per la relazione che intratteneva con una donna sposata residente in un comune vicino. Numerose le delegazioni di cittadini provenienti da tutti i centri della zona che hanno aderito allo sciopero generale assieme a rappresentanze politiche di Pd, Sel, Rifondazione comunista, Pdci e Slega la Calabria. “Un territorio, quello della Piana – hanno sostenuto i responsabili del sindacato – ferito da una crisi economica ampia e drammatica che sta mettendo a rischio il futuro di migliaia di lavoratori”. Presente alla manifestazione il segretario generale regionale Michele Gravano. Tra gli interventi dal palco quello di mons. Francesco Laruffa, parroco di Gioia Tauro, per il quale “la mancanza di lavoro umilia e intristisce e rappresenta la fine degli uomini e delle famiglie che mancano così di vivere un’idea di futuro”. Critiche severe sono giunte sull’operato della Giunta regionale e del presidente Scopelliti. “La Regione – ha sostenuto il segretario generale comprensoriale Antonino Calogero – cominci ad occuparsi seriamente dei problemi della gente. Scopelliti deve finirla di rincorrere solo le parole e deve agire prima che sia troppo tardi. Qui nulla è cambiato rispetto ad un anno fa nel porto, nel retroporto e nell’intera Piana dove si vivono momenti drammatici”. Dopo alcuni interventi di Lsu-Lpu, disoccupati e donne le conclusioni sono state affidate al segretario confederale Fabrizio Soleri. “Il tema più spinoso – ha detto – è quello delle prospettive del Paese. Doveva essere quello di Monti un governo dei tecnici – ha sostenuto Soleri – ma abbiamo visto che colpisce solo i lavoratori e i più deboli”. Soleri ha poi affrontato i problemi del Porto di Gioia “elemento imprescindibile – ha aggiunto – del rilancio economico della regione”. Il sindacalista si è chiesto, infine, cosa si può fare per costruire intorno al porto nuovi insediamenti industriali”.

Questa mattina, a margine dello sciopero generale di Gioia Tauro, il Segretario nazionale della CGIL Fabrizio Solari, ha concluso la manifestazione, replicando alle sconcertanti dichiarazioni del Presidente Scopelliti, ribadendo come vera priorità per la Calabria sia invece la costruzione delle infrastrutture primarie, ad oggi del tutto carenti e causa del mancato sviluppo del territorio.

Il segretario ha quindi confermato la necessità della TAV, in quanto rispondente a una precisa esigenza del Paese. Sarebbe avventuroso perdere il passaggio della linea veloce da Lisbona a Kiev, della quale la Torino – Lione rappresenta lo snodo alpino. Si tratta di infrastrutture dell’U.E. che interessano l’intera nazione.

Il segretario CGIL ritiene il confronto tra TAV e ponte del tutto improponibile. Scopelliti dovrebbe invece preoccuparsi di migliorare i collegamenti tra la Calabria e le regioni vicine, e – cosa più importante – quelli interni alla Calabria. D’altronde trasporto e servizio ferroviario sono fermi a Salerno, e simbolo dell’incompiutezza delle infrastrutture primarie è quella autostrada Salerno Reggio Calabria, la principale opera incompiuta italiana; ma molte altre restano le carenze infrastrutturali che rappresentano il vero ostacolo allo sviluppo di questa regione, e non sarà certo un Ponte a connettere un territorio sconnesso!

Serve, -è opinione della CGIL- utilizzare fino in fondo le aree portuali, ridotte a un deserto produttivo dietro il porto più grande del Mediterraneo, che stenta a decollare, tra le altre ragioni, anche per la politica di inazione della giunta regionale.

Il Segretario Solari ha concluso che certo le infrastrutture restano la vera urgenza per la Calabria e per i cittadini calabresi, ma quelle primarie. Il ponte al contrario, è nient’altro che un’opera faraonica, priva di copertura di spesa, e dunque non certo la priorità.

redazione@approdonews.it