Crisi, Bardoscia (Assotutela): “Un 2013 all’insegna della depressione economica”
redazione | Il 27, Lug 2012
“Speriamo vivamente che, dopo aver impoverito ulteriormente il ceto medio basso, sia arrivato il momento di dedicarsi concretamente alle misure per lo sviluppo del paese volto ad incentivare i consumi, i risparmi e quindi la produzione interna”
Crisi, Bardoscia (Assotutela): “Un 2013 all’insegna della depressione economica”
“Speriamo vivamente che, dopo aver impoverito ulteriormente il ceto medio basso, sia arrivato il momento di dedicarsi concretamente alle misure per lo sviluppo del paese volto ad incentivare i consumi, i risparmi e quindi la produzione interna”
Un anno fa annunciammo che nel 2012 ci sarebbe stata una fase discendente del ciclo economico, caratterizzata da caduta della produzione, discesa dei prezzi, sottoutilizzazione degli impianti, diminuzione degli investimenti, fallimenti e disoccupazione; purtroppo il 2013 sarà ancora peggiore.
Ad affermarlo è il Segretario Nazionale dell’Associazione per la tutela del cittadino Assotutela Pietro Bardoscia.
Apprendiamo che l’emendamento all’art.16 al decreto sulla spending review, approvato ieri dalla Commissione Bilancio e Finanze, prevede la possibilità di anticipare dal 2014 al 2013 la maggiorazione dell’addizionale Regionale di 1,1 punti. A questo dobbiamo ricordare che l’aumento di 2 punti percentuale dell’IVA non è stata accantonata, ma rinviata al Giugno del 2013. Questo determinerà una brusca riduzione del potere di acquisto, con ripercussioni anche per l’anno 2014, senza che si riesca a compensarla con i necessari adeguamenti degli stipendi legati ai rinnovi dei contratti collettivi nazionali del lavoro dei vari settori, molti dei quali bloccati da svariati anni.
Il 2011 ed il 2012 è stato caratterizzato da un aumento della tassazione dei risparmi; delle addizionali Regionali e Comunali; del ticket sulle prestazioni sanitarie ( tanto che per effettuare un semplice esame delle urine con un costo originario di circa 1 euro, nel Lazio ad esempio, il povero cittadino è costretto a sborsare oltre 17 euro tra quote fisse e aumenti ticket); dell’IVA ( già avvenuto nel 2011 dal 20 al 21% oltre a quello previsto nel 2013 ); delle accise sulla benzina e sul tabacco; dei biglietti per il trasporto pubblico locale e regionale; delle imposte locali come quella sui rifiuti ed acqua; sino agli aumenti delle bollette di gas e luce.
Speriamo vivamente – conclude Bardoscia – che, dopo aver impoverito ulteriormente il ceto medio basso, sia arrivato il momento di dedicarsi concretamente alle misure per lo sviluppo del paese volto ad incentivare i consumi, i risparmi e quindi la produzione interna e le esportazioni puntando ad equilibrare una bilancia commerciale in negativo da troppi anni, e di puntare con maggiore efficacia sul turismo, vera arma di ripresa per il nostro paese.