Crisi, Piazza Affari recupera. Berlusconi in Parlamento
redazione | Il 03, Ago 2011
Borsa Milano dopo avvio pesante, ora in parita’ Premier parlera’ prima alla Camera poi in Senato
Crisi, Piazza Affari recupera. Berlusconi in Parlamento
Borsa Milano dopo avvio pesante, ora in parita’ Premier parlera’ prima alla Camera poi in Senato
(ANSA) MILANO – Piazza Affari a metà mattinata si porta su un livello di parità, insieme alla Borsa di Madrid, in concomitanza con un pausa dell’attacco sui mercati internazionali ai titoli di Stato italiani e spagnoli: l’indice Ftse Mib segna una crescita dello 0,21%, l’Ftse All Share un aumento dello 0,18%. A trainare il recupero rispetto all’avvio molto negativo, sono i titoli della Banca Popolare di Milano (+2,87%), Monte dei Paschi (+2,47%) e Telecom Italia, in crescita del 2,23%. Generali sale dell’1,13%, ma soprattutto tra i bancari si sono portati in leggero aumento sia Intesa SanPaolo (+0,14% dopo una partenza molto difficile) e Unicredit, che sale dello 0,80%. Fiat industrial è stata riammessa agli scambi normali e perde lo 0,54%, mentre rimane in calo evidente Eni (-1,36%). Male Ansaldo e soprattutto Stm, che cedono rispettivamente l’1,97% e il 3,37%.
PARTENZA DIFFICILE – Avvio difficile per le piazze azionarie europee, tutte partite in evidente calo: l’indice Stxe 600, che fotografa l’andamento dei principali titoli quotati sui listini del Vecchio continente, cede oltre un punto percentuale, ma diversi mercati fanno peggio. E’ il caso di Milano con partenza pesante anche se in un clima che sembra ora migliorare, seguita da vicino da Amsterdam. Anche Londra, che ieri aveva limitato i ribassi, accusa forti vendite, mentre Madrid – nonostante la tensione anche sui titoli di Stato spagnoli oltre che italiani – in avvio tiene meglio di altri mercati. I cali maggiori si registrano tra i titoli delle materie prime e dell’automobile, ma anche le banche si muovono in terreno negativo, con l’indice Dj stoxx di settore in perdita dell’1,17%. Di seguito, gli indici dei titoli guida delle principali Borse europee: – Londra -1,64% – Parigi -1,72% – Francoforte -1,78% – Madrid -0,48% – Amsterdam -2,14% – Stoccolma -1,93% – Zurigo -1,02%.
BERLUSCONI LIMA CON TREMONTI DISCORSO CAMERE, GOVERNO SOLIDO A mezzanotte passata, Silvio Berlusconi ancora era al lavoro, in primis con Giulio Tremonti (“collaborativo, pur nelle sfumature diverse”, riferiscono i presenti) ma anche con i ministri della Lega (questi ultimi “più silenti”), quelli del Pdl ed i vertici del partito, per limare il discorso che domani (oggi, ndr) terrà in Parlamento, presenti anche i sottosegretari Gianni Letta e Paolo Bonaiuti. Un “lavoro complesso”, a giudizio dei presenti, nel quale il premier ha voluto coinvolgere il ministro del Tesoro, ora al centro della bufera giudiziario-politica legata all’affaire Milanese e ancora al mattino indicato come in via di sostituzione dall’esecutivo. Ma alle Camere – rispondendo all’inedito appello di tutte le parti sociali e alla richiesta di coesione del Capo dello Stato Giorgio Napolitano – il premier punterà il dito proprio contro chi, dentro il Parlamento, mette in discussione la necessaria stabilità facendo della crisi una “scorciatoia” per eventuali ribaltoni e favorendo, fuori dal Palazzo, una pericolosa speculazione. La stabilità politica – nel ragionamento del premier – è da sempre l’arma vincente contro la speculazione; una crisi di governo ora sarebbe un regalo per gli speculatori e un danno per il Paese visto che nessun governo tecnico potrà risolvere i problemi dell’Italia; per questo l’opposizione dovrebbe abbandonare inutili scorciatoie per dedicarsi a risolvere i problemi degli italiani. Nel discorso, riferiscono ancora i partecipanti al vertice, non mancheranno aperture alle opposizioni. Berlusconi infatti dovrebbe dire di ritenere auspicabile un tono del confronto politico più disteso e meno di parte, concentrato sui problemi del Paese e non sugli interessi dei partiti, nel solco del monito del Capo dello Stato Giorgio Napolitano. Parte essenziale del discorso di Berlusconi in Parlamento, riferisce ancora chi ha preso parte al vertice, sarà spiegare che “crisi e speculazione finanziaria sono sotto gli occhi di tutti ma per quanto riguarda l’Italia ci sono eccessivi allarmismi perché il sistema politico è solido, le banche sono liquide e solide e in generali i fondamentali economici sono altrettanto solidì.. Berlusconi chiama dunque a Palazzo Grazioli tanto il ministro del Tesoro Tremonti che i ministri della Lega Nord Calderoli e Maroni, per dare un segno tangibile della volontà di procedere nel solco della coesione, non solo nella maggioranza ma anche con le parti sociali e le opposizioni, per favorire la stabilità. Niente allarmismi, esorta perciò il premier, che oggi alle Camere porrà una premessa a suo giudizio fondamentale: il governo si è mostrato stabile ed ha dimostrato di avere i numeri per varare in poco meno di una settimana una manovra da 70 miliardi di euro, certamente molto resta da fare per la crescita ascoltando parti sociali e opposizioni (oltre all’inquilino del Colle), ma senza cedere ad inutili allarmismi e soprattutto senza immaginare che esistano alternative in eventuali governi tecnici. Tra le misure che oggi Berlusconi dovrebbe proporre la riforma del lavoro (secondo qualcuno dei presenti al vertice quindi la revisione dello Statuto dei lavoratori) che insieme a quella del fisco e al piano Sud dovrebbe aiutare a garantire la crescita. L’ammodernamento del mercato del lavoro, a giudizio del Cavaliere, è fondamentale. E per eliminare quelle rigidità attualmente contenute nelle leggi, bisogna cambiare alcune regole, confrontandosi con le parti sociali. Chi era presente al vertice riferisce di un presidente del Consiglio aperto ai suggerimenti in questo campo ma anche determinato a sottolineare come si debbano svecchiare le attuali norme.
NAPOLITANO PREOCCUPATO, ORA MISURE PER LA CRESCITA Giorgio Napolitano parte per Stromboli per un breve periodo di vacanze estive ma, prima di lasciare la Capitale, fa ancora sentire la sua voce ribadendo la “preoccupazione per l’andamento dei mercati finanziari e dell’economia”, con un occhio di riguardo alla situazione italiana. Il crollo delle borse e dei titoli di Stato allarma il Quirinale: ecco perché in una nota ufficiale il Presidente della repubblica non esita a chiedere “un integrazione delle decisioni sui conti pubblici” invitando, ancora una volta, le forze politiche e tutti i rappresentanti sociali “al confronto” per “stimolare decisamente l’indispensabile crescita economica”. Il monito del Quirinale arriva alla vigilia di due appuntamenti importanti: il discorso del premier Silvio Berlusconi in Parlamento. Ed i vertici di giovedì( prima quello del governo con tutti gli attori sociali ed economici; poi quello tra opposizioni e parti). L’obiettivo del presidente della Repubblica è quello di segnalare la costante attenzione del Colle per la situazione delicata in cui versa l’economia. Giorgio Napolitano, dunque, dimostra ancora una volta di essere impegnato in prima persona nel vigilare su una situazione critica per i mercati italiani. In questo quadro, si inserisce l’impegno chiesto a tutte le forze politiche nell’approvare in tempi rapidissimi la finanziaria. Cosìcome i due colloqui, a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro, con Mario Draghi, governatore della Banca d’Italia e prossimo presidente della Bce. Il presidente della Repubblica continuerà a seguire attentamente la situazione anche se, mette in chiaro nella nota diffusa questo pomeriggio, la palla passa nelle mani della politica e delle forze sociali: “Nell’attuale momento – scrive Napolitano – la parola è alle forze politiche, di governo e di opposizione, chiamate a confrontarsi con le parti sociali sulle scelte da compiere”. Parallelamente alla ‘moral suasion’ che il Colle continua ad esercitare affinché le forze politiche collaborino per una risposta unitaria alla crisi del mercati finanziari, il presidente della Repubblica chiama in causa il governo affinché fornisca strumenti concreti con cui fronteggiare la crisi e tranquillizzare i mercati. Nel concreto il Quirinale chiede che ci sia un’integrazione di misure da affiancare alla manovra varata lo scorso luglio. Un ulteriore richiamo dopo quanto già chiesto nel momento in cui firmò il decreto legge sulla misure economiche, meno di un mese fa. Il quell’occasione infatti il presidente della Repubblica mise in chiaro che quel provvedimento rappresentava solo il primo passo per giungere al pareggio di bilancio previsto nel 2014, così come chiede Bruxelles. In quell’occasione Napolitano firmò il testo accompagnandolo con una nota in cui oltre ad “auspicare il confronto” tra maggioranza e opposizione sottolineò la necessità che oltre al decreto legge si mettessero in campo anche altri “strumenti di bilancio e ddl collegati”.
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