Crisi porto di Gioia Tauro, riunito il coordinamento portuali
redazione | Il 15, Nov 2011
Si deve ripartire in modo deciso per riaccendere i riflettori sulla crisi in atto
Crisi porto di Gioia Tauro, riunito il coordinamento portuali
Si deve ripartire in modo deciso per riaccendere i riflettori sulla crisi in atto
GIOIA TAURO – Alla riunione di coordinamento allargato a tutti i lavoratori, tenuto conto della situazione in atto, hanno partecipato Domenico Macrì, segretario del Coordinamento Portuali SUL Gioia Tauro, Daniele Caratozzolo, segretario provinciale SUL – Comparto Trasporti, Vincenzo Malvaso, segretario provinciale del SUL, Carmelo Cozza , segretario regionale SUL Calabria e Salvatore Morabito, segretario nazionale SUL.
E’ intervenuto, inoltre, Antonio Bottiglieri, presidente del Consiglio comunale di Rosarno.
I lavoratori hanno particolarmente sentito l’invito e hanno partecipato numerosi alla riunione.
Si deve ripartire in modo deciso per riaccendere i riflettori sulla crisi in atto. Questo è quanto è emerso dal confronto con i lavoratori che si è protratto fino al tardo pomeriggio.
L’analisi eseguita su quanto sta accadendo è stata impietosa:
– l’accordo sulla CIGS, firmato la scorsa estate , non ha prodotto alcun risultato né dal punto di vista dell’aumento dei volumi, né dal punto di vista dell’attenzione del governo che ha ridotto i finanziamenti sul porto e ha spostato i propri interessi verso i porti del nord italia
– l’APQ sulla logistica è completamente fermo, nonostante i progetti siano immediatamente cantierabili e si registra il continuo disimpegno di RFI e della politica.
Si è concordato di coinvolgere l’opinione pubblica con iniziative che interessino tutti, cominciando dal territorio attraverso le istituzioni e attraverso la politica che ha davvero a cuore il destino del porto e dei suoi lavoratori per portare chiaro il messaggio a livello centrale che la situazione potrebbe diventare esplosiva a livello sociale se immediatamente non ci si attiva complessivamente per riportare Gioia Tauro ai livelli che le competono.
Le potenzialità, è inutile rimarcarlo, esistono tutte, considerata la centralità dello scalo che fino ad appena 5 mesi fa era uno dei primi del Mediterraneo.