Crisi province calabresi, Greco: “Cancellare riforma Delrio” "Ha depauperato un vero e proprio patrimonio istituzionale"
Riceviamo e pubblichiamo
La preoccupazione espressa nelle ultime ore dal presidente dell’UPI e dai presidenti delle province calabresi a causa di nuovi e pesanti tagli agli enti locali, ben evidenzia come la legge 56/2014, detta anche “Legge Delrio”, oltre a generare un vero e proprio caos istituzionale, abbia depauperato un vero e proprio patrimonio istituzionale senza individuare soluzioni che garantissero continuità nell’erogazione dei servizi destinati alle comunità. Già in passato, da presidente del consiglio della provincia di Cosenza, avevo sostenuto un’importante battaglia per impedire che si arrivasse all’approvazione di una riforma degli enti locali dettata da una spending review cieca e frettolosa.
A distanza di qualche anno si registrano i danni, con le Regioni che ancora non hanno completato le procedure legislative per la gestione delle funzioni, le Province che si sono trovate da un giorno all’altro senza risorse e i comuni che soffrono la mancanza di un riferimento istituzionale per settori fondamentali come strade e scuole. In Calabria dove Vibo Valentia è in dissesto, Crotone è in predissesto e Cosenza e Catanzaro rischiano di non approvare il bilancio, la situazione è particolarmente grave e necessita di un intervento immediato. Il problema non è solo il mancato trasferimento di risorse ma la necessità di rivedere con una riforma strutturale l’organizzazione degli enti locali e l’interfaccia tra i territori e lo Stato centrale.
In questo contesto, è da apprezzare l’iniziativa promossa dal segretario regionale e dal segretario provinciale di Cosenza de L’Italia del Meridione Nicodemo Filippelli e Raffaele Papa che attraverso una petizione popolare promuovano la reintroduzione delle Province quali enti intermedi di primo livello; la ridefinizione delle competenze delle province, riassegnando tutte le funzioni precedenti alla legge “Delrio”; l’abolizione delle Regioni con la conseguente istituzione di cinque macroregioni con soli compiti di programmazione e coordinamento. È indispensabile ristabilire l’importanza delle province quali enti intermedio di primo livello che non possono più essere mortificate nella gestione delle funzioni fondamentali senza risorse e da meccanismi elettivi che in nessun modo rappresentano i valori di democraticità e rappresentanza territoriale. L’auspicio è che tutti i partiti impegnati nella campagna elettorale per il rinnovo del Parlamento s’investano sin da ora a riformare completamente l’assetto istituzionale del Paese, cancellando una riforma che ha generato danni di enorme entità. Offro sin da ora la mia disponibilità nei confronti dei presidenti delle Province calabresi per tutte le iniziative politiche e istituzionali che vorranno mettere in campo per sostenere degli enti fondamentali per i territori e le comunità.