Cristoforo Colombo e papa Innocenzo VIII nel convegno di Aiello Calabro
redazione | Il 25, Ago 2011
Si è discusso della relazione intercossa tra l’ammiraglio e la famiglia Cybo
Cristoforo Colombo e papa Innocenzo VIII nel convegno di Aiello Calabro
Si è discusso della relazione intercossa tra l’ammiraglio e la famiglia Cybo
AIELLO CALABRO – La conversazione di approfondimento, appena tenutasi nell’antico borgo del cosentino, sulla figura di Cristoforo Colombo e sulle relazioni dell’Ammiraglio con papa Innocenzo VIII Cybo, famiglia feudataria tra 500 e 700 dello stato di Ajello; con la Calabria, e san Francesco di Paola ecc., ha tenuto incollato alle sedie un nutrito parterre per più di due ore. Tutti i relatori partecipanti hanno offerto, ognuno dal proprio punto di vista, una lettura più che interessante sulla vicenda colombiana. Non è potuto essere presente Mario Caligiuri, assessore alla cultura della regione Calabria, che tuttavia non ha mancato di plaudire – in un messaggio inviato al Blog degli Aiellesi nel Mondo e all’Amministrazione comunale – ad una delle iniziative più singolari e curiose del panorama culturale regionale. Il rendez-vous, condotto dal giornalista Bruno Pino, ha registrato gli interventi di Giuseppe Pisano, studioso che da anni porta avanti ricerche sulle relazioni tra Colombo e la Calabria, il quale ha introdotto il tema e toccato diversi aspetti, come la figura dei due marinai calabresi: Anton Calabres di Amantea e Angelo Manetti di Ajello, dei quali aveva parlato l’abate Cesare Orlandi; padre Rocco Benvenuto dei Minimi di San Francesco di Paola si è soffermato invece sulla figura di padre Bernardo Boyl, un eremita di Monserrat secondo la ricostruzione storica di Benvenuto, il primo predicatore al quale fu affidato l’incarico di evangelizzazione del nuovo mondo; e Fausto Cozzetto storico, docente all’Unical e autore di pubblicazioni che hanno preso in esame con rigore e puntualità la storia del feudo aiellese.
Cozzetto ha parlato del libro di Ruggero Marino, l’Uomo che superò i confini del mondo (edizioni Sperling & Kupfer 2010), attorno al quale era imperniata la conversazione. Un racconto ben scritto da una penna molto efficace che coinvolge, che ha attinto a numerose fonti scritte coeve. Un libro, per lo storico, pieno di problemi importanti che Marino lascia aperti. L’analisi ha poi toccato il periodo delle scoperte geografiche, e vagliato il ruolo, in primis, del Portogallo e quindi della Spagna, padrone incontrastate delle navigazioni dell’epoca. Dal canto suo, Ruggero Marino, già giornalista de Il Tempo e colombista che ricerca la verità storica sull’Ammiraglio da oltre 20 anni, ha ribadito quelli che sono i suoi convincimenti, esposti dell’ultimo libro, come pure nei precedenti. Colombo non un marinaio sprovveduto come lo ha dipinto la storiografia ufficiale per 500 anni, ma scienziato, esperto, cosmografo, non uno qualunque, ma di rango alto, verosimilmente figlio o nipote di papa Cybo, Innocenzo VIII, vero deus ex machina del viaggio verso le Americhe. Ha parlato, Marino, dei finanziatori dell’impresa, italiani e spagnoli, legati a Innocenzo VIII e ai Medici; e di tante altre questioni, come il famoso criptogramma usato da Colombo come firma; e della causa di beatificazione del navigatore proposta da ben due papi, Pio IX e Leone XIII. A sottolineare l’importanza dell’evento anche le parole dei sindaci Franco Iacucci di Aiello Calabro e Francesco Tonnara di Amantea, che hanno auspicato il prosieguo delle ricerche su tale periodo storico, ed un approfondimento sulle implicazioni locali. In particolare, Iacucci ha chiesto al professore Fausto Cozzetto, che è titolare della cattedra di Storia Moderna all’Unical, di valutare la possibilità di assegnare tesi di laurea proprio sugli aspetti trattati, e nella fattispecie su papa Cybo, della famiglia che ebbe in feudo Ajello. Tra le iniziative, come possibile seguito, anche quella di gemellaggio tra Ajello e Massa, città dei Cybo, e con le altre località legate alla casata, come per esempio Ferentillo.
redazione@approdonews.it