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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 04 DICEMBRE 2024

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Criticità al nosocomio “Tiberio Evoli” di Melito Porto Salvo La struttura non ha beneficiato del decreto vergato dal commissario Scura con cui sono state autorizzate 428 nuove assunzioni a tempo indeterminato. Interviene il consigliere regionale Nicolò

Criticità al nosocomio “Tiberio Evoli” di Melito Porto Salvo La struttura non ha beneficiato del decreto vergato dal commissario Scura con cui sono state autorizzate 428 nuove assunzioni a tempo indeterminato. Interviene il consigliere regionale Nicolò
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Determinerà un grave vulnus al diritto alla salute ed una inaccettabile disparità di trattamento nell’accesso alle cure, il mancato inserimento del nosocomio “Tiberio Evoli” di Melito tra le strutture che beneficiano del decreto vergato dal commissario Scura con cui sono state autorizzate 428 nuove assunzioni a tempo indeterminato nelle aziende sanitarie ed ospedaliere della regione. Né a sostegno di questa incomprensibile esclusione ci risulta siano state rappresentate valide argomentazioni. Riteniamo che decisioni di questo tenore possano fondarsi esclusivamente sulla necessità di ulteriori valutazioni tecniche per l’emanazione di nuovi decreti autorizzativi. L’unica esimente ammissibile potrebbe essere dunque l’attesa legata all’iter procedurale e ai tempi tecnici per successive deliberazioni che contemplino anche questa struttura. Decisioni che di certo non potranno eludere la valutazione della centralità e dell’essenzialità di una struttura ubicata in un territorio, la fascia jonica, e l’area grecanica complessivamente considerata, sprovviste di adeguate infrastrutture e scarsamente servite da collegamenti viari e ferroviari, condizione che compromette la mobilità dell’utenza, incidendo sulla piena garanzia del diritto alle cure e alla salute.

Sebbene sia rilevante la domanda di servizi assistenziali al nosocomio melitese che svolge una funzione importante rispetto all’hub di Reggio e allo spoke di Locri, abbiamo assistito a ridimensionamenti con chiusure di reparti che non rappresentavano di certo inutili ‘orpelli’, ma servizi basilari alla comunità. Per responsabilità di questa maggioranza di centrosinistra, gli ospedali di Melito, Locri e Polistena saranno destinati a comprimere servizi o addirittura a chiudere ambulatori e degenze. E tali criticità – come le condizioni di sofferenza della pianta organica delle strutture, oltre che l’insufficienza dell’offerta sanitaria – sono state fatte oggetto di numerose nostre interrogazioni, interpellanze e mozioni, di atti di verifica, controllo e d’impulso che rientrano nell’esercizio costante dell’attività di sindacato ispettivo che abbiamo sempre interpretato responsabilmente. Da ultimo, l’interrogazione n. 329 del primo dicembre 2017 sulla soppressione nelle ore notturne del servizio di radiologia del nosocomio di Locri e la n. 321 del 13/11/2017 in ordine ad una risoluzione delle problematicità affliggenti la stessa struttura.

Se il nosocomio “Evoli” di Melito garantisce la continuità assistenziale anche in unità delicate e strategiche, come Oncologia e Tac, è solo grazie all’abnegazione e al prezioso apporto di medici e paramedici che vanno incontro a turni faticosi e che si espongono quotidianamente a ritmi di lavoro usuranti per dare corrette risposte sanitarie ai tanti cittadini che si rivolgono allo storico presidio sanitario del centro jonico che serve anche la fascia territoriale pre-aspromontana.

Altra problematica non trascurabile, quella afferente il reparto di Ortopedia ancora chiuso a causa della cronica carenza di sanitari ed infermieri, peraltro stabilmente impiegati a coprire i servizi anche nell’ospedale civile di Locri, con disagi a carico degli stessi operatori sanitari, oltre che dei pazienti. Un paradosso in un contesto sanitario già fragile in partenza che viene ulteriormente depotenziato, sebbene necessiti di interventi atti ad implementare e rafforzare i servizi sanitari, anche alla luce della complessa morfologia del territorio. Senza dimenticare le difficoltà logistiche per i cittadini, irragionevolmente costretti a faticosi spostamenti sia per importanti ragioni di salute dove l’urgenza del pronto intervento sanitario risulta peraltro compromessa, che per le ordinarie esigenze.

Non vorremmo che dietro la ‘svista’ del mancato inserimento dell’ospedale di Melito nel decreto commissariale, si nascondessero perniciosi disegni politici per una riconversione ‘al ribasso’ della struttura, come avvenuto ai danni di tante realtà, non solo sanitarie, che il centrosinistra ha prima ‘depotenziato’ e ‘declassato’ per rendere poi più agevole il percorso verso la definitiva cancellazione. Tale odiosa disparità di trattamento nella garanzia del diritto alla salute dei cittadini del comprensorio jonico, non può essere in nessun caso tollerata, venendo a determinare la violazione di principi che rivestono rango costituzionale e di valori fondamentali su cui si fonda uno Stato di diritto.