Crollano le Borse europee: Parigi -6%, Milano -4%
redazione | Il 05, Ago 2011
Piazza Affari sospensioni a raffica poi dimezza perdite dell’apertura (-1,6%). Spread sotto 400
Crollano le Borse europee: Parigi -6%, Milano -4%ù
Piazza Affari sospensioni a raffica poi dimezza perdite dell’apertura (-1,6%). Spread sotto 400
(ANSA) MILANO – Accentua il calo Piazza Affari dopo 10 minuti dall’avvio della seduta. Il Ftse Mib cede il 4,01% a 15.475 punti, con Intesa Sanpaolo in calo del 6,1% e Unicredit del 4,71%. Raffica di sospensioni già nei primi minuti di scambi in Piazza Affari con 10 titoli fermati per eccesso di volatilità. Intesa Sanapolo cede il 7,72% dopo un breve congelamento, mentre Fonsai non fa prezzo e cede il 6,16% teorico. Ferme anche Fiat (-5,3%), Unicredit (-4,81%) e Finmeccanica (-4,5%).
CROLLANO BORSE EUROPEE – Avvio di seduta pesante per la Borsa di Parigi. L’indice segna un calo del 6,06%. La Borsa di Francoforte sbanda in avvio con l’indice Dax in pesante calo del 3,9% e anche la Borsa di Londra apre in pesante ribasso con l’indice Ftse-100 che va giù del 3,05% a 5.232,94 punti.
EFFETTO DOMINO DALL’ASIA – La Borsa di Tokyo chiude la seduta con un tonfo del 3,72%, in linea con le perdite di Wall Street e dei listini europei, sui timori per la tenuta dell’economia globale e delle turbolenze finanziarie: l’indice Nikkei crolla a a quota 9.299,88, mandando in fumo 359,30 punti. Perdite record anche per l’indice Hang Seng della borsa di Hong Kong. A meno di due ore dalla chiusura, la Borsa dell’ex colonia britannica ha toccato -5,1%. La borsa ha aperto a 4,3% per scendere subito a 4,81%. Shanghai perde l’1,78%. Anche Seul (-3,6%) e Sidney (-4%) in fibrillazione. Sul listino giapponese ha pesato anche il nuovo recupero dello yen sul dollaro, dopo il riassestamento di ieri generato dall’intervento del governo del Sol Levante, che aveva ordinato alla banca centrale di acquistare dollari e vendere yen per un totale di 36 miliardi di euro, proprio per rallentare la corsa della divisa nazionale. Anche la Borsa russa è in caduta: l’indice Rts, denominato in dollari, ha perso nel primo minuto di apertura 1,83%, scendendo a 1821 punti. La maggioranza delle blue chips è crollata del 3,8%. Chiudono in forte ribasso le cinesi con i risultati peggiori da sette settimane. Con pesante segno negativo la chiusura di Taiwan, che ha perso il 5,58%. L’indice Composite di Shanghai ha fatto registrare -2,15%, finendo a 2.6262,45 punti. Negativa anche la borsa di Shenzhen, dove l’indice Component ha perso l’1,95%. A una ventina di minuti dalla chiusura, l’indice Hang Seng di Hong Kong perde il 4,64% SPREAD, SFONDATO TETTO 400, ITALIA A UN PASSO DALLA SPAGNA – Questa mattina, lo spread fra Btp e il Bund tedesco ha sfondato quota 400 in avvio dei mercati e si e’ portato a 406 punti, superando il livello di quello fra il decennale tedesco e i titoli spagnoli (404,5 punti) e segnando l’ennesimo record negativo. Ma dopo il balzo dell’avvio oltre la soglia dei 400 punti, lo spread fra Btp e Bund, che misura il differenziale fra i titoli decennali dei due paesi, supera un altro livello psicologico, quello dei 410 punti, arrivando a quota 412. Lo spread fra Bund e decennale spagnolo che in avvio era stato superato da quello dell’Italia, si è ora riportato sopra e viaggia intorno ai 414 punti. Dopo qualche ora si restringe lo spread Btp-Bund che torna sotto i 400 punti base a 392,3 con il rendimento del Btp decennale al 6,24%. Lo spread dei Bonos spagnoli con il Bund oscilla a 402,2 punti e quello degli Oat francesi a 89,8 punti.
MILANO APRE IN CALO – Avvio negativo per Piazza Affari, il Ftse Mib segna un calo del 3,23% a 15.607 punti.
IERI TONFO A MILANO CHE HA CHIUSO A -5,16% – Dopo il black out nel calcolo degli indici di Piazza Affari durante la chiusura delle contrattazioni é arrivato il dato sul valore finale dell’Ftse Mib. L’indice di riferimento della Borsa di Milano ha chiuso oggi in calo del 5,16% a 16.128 punti.
GUASTO TECNICO HA BLOCCATO INDICE – ”Ritardi nella distribuzione dei dati attraverso alcuni canali di informativa”. Questa la spiegazione ufficiale di Borsa Italiana al guasto tecnico che ha impedito di calcolare l’indice Ftse Mib a partire dalle 17 di oggi. ”Borsa Italiana – si legge in una nota – precisa che i problemi di diffusione dell’indice Ftse Mib di oggi sono stati causati da ritardi nella distribuzione dei dati attraverso alcuni canali di informativa”. ”I mercati – conclude la nota – hanno continuato a funzionare regolarmente”
INCIDENTE TECNICO BLOCCA INDICI EURONEXT PER 1 ORA – Un “incidente tecnico” ai sistemi di Nyse Euronext “ha sospeso il calcolo degli indici” borsistici gestiti dal gruppo in Europa (Parigi, Amsterdam, Bruxelles, Lisbona), “dalle 16.28 alle 17.21”. Lo ha riferito una portavoce della società. Il sistema di calcolo, ha aggiunto, “é poi ripartito”, consentendo di comunicare al mercato i “valori corretti” sulla variazione degli indici in chiusura di seduta.
EUROPA SPROFONDA: LONDRA-PARIGI-FRANCOFORTE -3% – Una scossa di terremoto ha colpito senza eccezioni tutte le piazze finanziarie europee, mentre Oltreoceano Wall Street perdeva il 3%. A parte il dato di Milano, indisponibile per blocco del calcolo dell’indice, ma i suoi derivati hanno ceduto il 5%, hanno segnato perdite importanti Londra (-3,43%), Parigi (-3,9%) e Francoforte (-3,4%). Ufficialmente la peggiore è stata Stoccolma (-4,27%), ma non é da escludere che se l’indice milanese fosse stato calcolato la maglia nera sarebbe toccata a Piazza Affari.
EUROPA BRUCIA OLTRE 170 MILIARDI – Lo scivolone di oggi e’ costato alle principali borse europee circa 173 miliardi di euro. NY AFFONDA, DJ -2,98%, NASDAQ -3,59% – Wall Street affonda. Il Dow Jones perde il 2,98% a 11.533,69 punti, il Nasdaq arretra del 3,59% a 2.596,93 punti, mentre lo S&P 500 lascia sul terreno il 3,51% a 1.218,72 punti. FRENA BTP-BUND, TENSIONE PER SPREAD FRANCIA E SPAGNA – Torna sotto i 390 punti, in chiusura di seduta, il differenziale tra Btp e Bund, che scende a 389,4 punti mentre c’é tensione sui titoli di Stato della Francia e della Spagna: lo spread degli Oat decennali contro il Bund tedesco tocca un nuovo massimo dall’introduzione dell’euro a 87,1 punti mentre per i Bonos spagnoli – vicini a sfiorare i 400 punti – il differenziale di rendimento risale a 398,4. USA: RICHIESTE SUSSIDI DISOCCUPAZIONE -1.000 A 400.000 – Negli Stati Uniti le richieste di sussidio di disoccupazione la settimana scorsa sono diminuite di mille unità a 400.000 unità. (rivisto a 401.000 il dato della settimana prima). Gli economisti avevano stimato un incremento a 405.000 unità.
BCE: LASCIA TASSI FERMI ALL’1,50% – La Banca centrale europea ha deciso di lasciare invariato all’1,50% il tasso di riferimento principale in Eurolandia. La decisione del Consiglio direttivo era ampiamente prevista dal mercato. BARROSO: NOSTRE DECISIONI COMPLESSE E INCOMPLETE – Le turbolenze sui mercati “evidenziano soprattutto la complessità e l’incompletezza” delle decisioni prese dall’eurozona nel vertice del 21 luglio: é quanto scrive il presidente della Commisisone Ue José Barroso nella lettera che ha inviato ai leader Ue oggi, dove lamenta anche la “comunicazione indisciplinata” dell’Europa sul fronte della crisi. Il presidente della Commissione Ue José Barroso ha chiesto ai leader Ue di “rivedere l’efficacia del fondo salva-Stati”, affinché sia in grado di affrontare “l’attuale contagio” della crisi dei debiti.
ASIA INCERTA DOPO INTERVENTO SU YEN, MALE SEUL – Le Borse asiatiche e del Pacifico hanno viaggiato in due direzioni dopo l’intervento del Giappone per frenare la crescita dello yen e quindi rilanciare le esportazioni: Tokyo ha chiuso in crescita di qualche frazione di punto, mentre hanno pagato due piazze le cui economie, che guardano allo stesso modo all’export, potrebbero essere penalizzate da un rilancio delle vendite nipponiche all’estero: Taiwan e, soprattutto, Seul. La Borsa coreana ha concluso la seduta in perdita di oltre il 2% con lo scivolone di diversi gruppi incentrati sulle esportazioni. Per il resto pochi spunti, con i mercati dell’area che hanno guardato soprattutto all’andamento incerto di ieri di Wall street. Anche se in Estremo oriente è limitato l’interesse verso la crisi del debito dei Paesi euro, debole comunque anche la chiusura di Sidney, dove sono quotati diversi titoli che possono anticipare l’avvio dei loro settori in Europa. In realtà sul listino australiano pesano ancora i marchi dell’energia penalizzati da un prezzo del petrolio fiacco.
redazione@approdonews.it