Cucchi: 12 rinviati a giudizio e un condannato
redazione | Il 25, Gen 2011
Udienza dal Gup, condannato a 2 anni funzionario dell’amministrazione penitenziaria
Cucchi: 12 rinviati a giudizio e un condannato
Udienza dal Gup, condannato a 2 anni funzionario dell’amministrazione penitenziaria
(ANSA) ROMA – Dodici rinvii a giudizio per la morte di Stefano Cucchi avvenuta il 22 ottobre del 2009 all’ospedale Pertini di Roma, sei giorni dopo essere stato arrestato per droga. Nel corso dell’udienza davanti al Gup, e’ stato condannato a due anni un funzionario dell’amministrazione penitenziaria regionale. Claudio Marchiandi, direttore dell’ufficio detenuti e del trattamento del provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria, aveva chiesto di essere giudicato con il rito abbreviato. I dodici rinviati a giudizio sono sei medici e tre infermieri dell’ospedale Pertini e tre guardie carcerarie. Sono accusati a vario titolo di lesioni e abuso di autorita’, favoreggiamento, abbandono di incapace, abuso d’ufficio e falsita’ ideologica. il processo iniziera’ il 24 marzo prossimo di fronte alla terza Corte d’Assise.
LA SORELLA, PROCESSO CI DARA’ RAGIONE – ”E’ un momento di grande tensione emotiva: oggi ho visto i dolore negli occhi di mia madre, per noi il processo e’ una tappa importante per la nostra battaglia di verita’. Il processo ci dara’ ragione”. Cosi’ Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, morto in ospedale a sei giorni dall’arresto, commenta la decisone del Gup di rinviare a giudizio 12 persone e di condannare il direttore dell’ufficio detenuti e del trattamento del provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria, Claudio Marchiandi. ”Ci continuiamo a domandare perche’ c’e’ stata data una verita’ diversa visto che e’ evidente che noi attraverso i nostri consulenti non abbiamo mai detto assurdita’ -dice Ilaria- il Gup Rosalba Liso ha rimandato in ambito dibattimentale ulteriori approfondimenti sulle consulenze dei nostri legali. Mi auguro che i pm abbiano il coraggio di portare avanti la verita’ e l’umilta’ di tornare sui propri passi”.
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