Cyber Security: intelligence centrale in nuovo Dpcm Il professor Mario Caligiuri, direttore del master in intelligence dell’Università della Calabria : "Guerre del futuro si combatteranno sul Web"
ROMA – “Il Dpcm Gentiloni sulla cyber security pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale rappresenta un cambiamento importante per almeno due ragioni. In primo luogo perché razionalizza la catena di comando, rafforzando il ruolo della nostra intelligence, della quale viene ancora una volta riconosciuta la centralità nell’ambito della sicurezza della Repubblica. E poi perché affronta un aspetto centrale: lo spazio cibernetico sarà il principale campo di conflitto dei prossimi anni”.
A dirlo a Cyber Affairs è il professor Mario Caligiuri, direttore del Master in intelligence dell’Università della Calabria e autore del recente “Intelligence e Magistratura. Dalla diffidenza reciproca alla collaborazione necessaria”, edito da Rubbettino.
“Le guerre del futuro – rileva Caligiuri, verranno combattute sui piani economico, militare e dell’informazione, principalmente sul Web. Inoltre sia le organizzazioni criminali sia i gruppi terroristici utilizzano la dimensione digitale per rafforzare il proprio dominio ed essere più penetranti all’interno della società”.
Per queste ragioni, rileva l’esperto, “nel contrasto tra Stati e organizzazioni private e criminali, non si può aggiungere una ulteriore asimmetria rappresentata dalla sottovalutazione del rischio informatico, che in questo caso sarebbe fatale. Già oggi, i reati che si consumano in Rete sono, in termini economici, secondi solo al commercio della droga, almeno per il momento.
Quanto stabilito in questo nuovo Dpcm va dunque attuato al più presto, in modo efficace, coinvolgendo anche il mondo dell’università e della ricerca come già sta avvenendo e richiedendo anche un apporto da parte di tutti i cittadini e del mondo scolastico.
In tale quadro, può risultare rilevante l’attuazione del Piano nazionale di educazione alla sicurezza sottoscritto nello scorso mese di novembre e la concretizzazione degli accordi tra il Dis e la Crui per potenziare e orientare sotto il profilo dell’intelligence, negli atenei del nostro Paese, le proprietà digitali per la sicurezza”.
(fonte: Cyber Affairs)