Da Gioia Tauro arrivano 500 coperte per gli immigrati
redazione | Il 17, Dic 2012
Forte risposta all’appello del vescovo della Diocesi di Oppido – Palmi Francesco Milito che qualche settimana fa aveva lanciato il messaggio “una coperta al fratello immigrato che l’aspetta”
di MICHEL DESSI’
Da Gioia Tauro arrivano 500 coperte per gli immigrati
Forte risposta all’appello del vescovo della Diocesi di Oppido – Palmi Francesco Milito che qualche settimana fa aveva lanciato il messaggio “una coperta al fratello immigrato che l’aspetta”
di Michel Dessì
Una forte risposta al messaggio del Vescovo e’ arrivata dalla comunità parrocchiale S. Ippolito Martire di Gioia Tauro che ha provveduto a fornire alla Caritas diocesana ben 500 coperte per gli immigrati che vivono sparsi nella Piana di Gioia Tauro in
condizioni igienico sanitarie pessime. Qualche settimana fa il Vescovo venuto a conoscenza della situazione drammatica in
cui versano gli immigrati, e che proprio 3 giorni fa si è recato alla tendopoli di San Ferdinando, ha lanciato un messaggio a tutti i fedeli della diocesi e anche oltre. Si intitolava “Avvento di fraternità. Ancora al freddo e al gelo? Da ogni famiglia che può una coperta al fratello immigrato bisognoso”. E proprio nella sua prima visita pastorale alla comunità di Gioia Tauro, durante la celebrazione eucaristica da lui presieduta, sono state portate all’offertorio, dal sindaco di Gioia Tauro Renato Bellofiore, dal presidente dell’azione cattolica Achille Defrancia e dal presidente della Caritas, 3 coperte, simbolo del grande gesto di carità. Durante la messa, il diacono Cece’ Almpi, presidente diocesano della Caritas ha ringraziato di vero cuore per il grande gesto la comunità gioiose, che sotto la guida di monsignor Francesco Laruffa e del vicario don Elvio Nocera, ha provveduto in tempi brevissimi a procurare le coperte. Con questo dono si è raggiunto il tetto massimo che aveva prefissato il Vescovo, molto soddisfatto della risposta che ha dato l’intera Diocesi. È proprio nel vangelo di ieri l’evangelista Luca racconta che le folle interrogavano Giovanni, dicendo: “Che cosa dobbiamo fare?”. Rispondeva: “Chi ha due tuniche,
ne dia una a chi non ne ha; e chi ha da mangiare, faccia altrettanto”.