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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 23 DICEMBRE 2024

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Da oggi siamo in “Arancione” per tre giorni, mentre la “Rossa” ha registrato 917 positivi e 17 decessi in quattro giorni Quasi la metà dei contagiati è del reggino, e intanto scoppia il caso di positivi al Centro Dialisi di Taurianova

Da oggi siamo in “Arancione” per tre giorni, mentre la “Rossa” ha registrato 917 positivi e 17 decessi in quattro giorni Quasi la metà dei contagiati è del reggino, e intanto scoppia il caso di positivi al Centro Dialisi di Taurianova

Da oggi e fino al 30 dicembre siamo si cambia colore, dopo quattro giorni di “Zona Rossa”, si passa a quella “Arancione”. Le restrizioni allentano per poi ritornare in “Zona Rossa” dal 31 fino al 3 gennaio del prossimo anno. Riaprono i negozi, mentre bar e ristoranti solo aperti per asporto e domicilio. Il coprifuoco è dalle 22 alle 5. Ci si può spostare all’interno del proprio Comune e una deroga solo per i piccoli comuni, inferiore ai 5.000 abitanti nell’arco dei 30 km. Negli stessi giorni sarà possibile, una sola volta al giorno, spostarsi per fare visita a parenti o amici, pure in un comune diverso dal proprio ma sempre e solo all’interno della stessa regione, tra le 5 e le 22 e nel limite massimo di due persone.
Ma come sono andate le cose in Calabria in questi quattro giorni di colore “rosso”? A dire il vero, non proprio bene perché dal 24 al 27 dicembre i nuovi contagiati non si sono fermati, raggiungendo la cifra di 917, male la provincia reggina che ne ha conteggiato quasi la metà con 428 nuovi positivi. Triste anche il numero dei decessi, in quattro giorni ne sono morti 17.
Al di là di ogni opinione in merito alle restrizioni adottate dal Governo, c’è un dato che dovrebbe far riflettere ed è quello appunto delle persone decedute. Nella prima ondata, quella che ha travolto in pieno il paese con un lockdown totale, in Calabria si erano registrati quasi cento deceduti, mentre nella seconda ondata i morti sono ad oggi, 451. Un aumento di oltre 350 decessi. Iniziamo a riflettere su questi dati per poi capire meglio come la situazione è tuttora gravissima.
Sono iniziate le somministrazioni delle prime dosi del vaccino, ma ancora per capirne gli effetti ce ne vorrà tempo. Ed ogni misura adottata sia presente che futura stabilirà la reale condizione di mantenimento della pandemia affinché la stessa non si estenda rapidamente. Il virus è altamente contagioso e lo sta dimostrando giorno dopo giorno.
È notizia anche di questi ultime ore che a Taurianova è scoppiato un mini focolaio dove alcuni infermieri del Centro Dialisi e altre persone sono positivi al Covid-19. La situazione, senza alcun allarmismo (…senza alcun allarmismo), è seria. Per tanti motivi. Il primo perché la carenza del personale, molte volte denunciata a sostegno del Centro Dialisi (da chi scrive), è stata sempre resa pubblica anche a volte con aspre polemiche per il semplice motivo che ognuno voleva prendersi un “pennacchio”, mentre altri parlavano dietro le quinte non volevano esporsi. Ma questa è un’altra storia che oggi non ha nemmeno ragione di esistere.
Ci sono dei pazienti, dei malati seri che quotidianamente si devono sottoporre a dialisi, persone deboli ed ecco perché avere dei soggetti positivi in quel luogo, potrebbe essere letale. Ed anche se ci sono stati, da indiscrezioni, dei pazienti, due o non si sa quanti positivi, ci dovrebbe essere una maggior responsabilità e attenzione, affinché il Centro non chiuda per carenza di personale, ma che continui a garantire il servizio vitale ed essenziale come ha sempre fatto, nella sua grande eccellenza ampiamente riconosciuta. Ma erano voci che correvano da giorni sulla positività di alcuni infermieri e come sempre, prima delle comunicazioni istituzionali che tardano ad arrivare, già la città ha un suo “bollettino” tra social e messaggerie istantanee. Nessun allarmismo, ma solo la notizia come diritto di cronaca costituzionale, il quale, forse, altri disconoscono per altre (Coco)condizioni.
E così non va bene, proprio no.
(GiLar)