D’Agostino, un imprenditore impegnato che vuole portare avanti la politica del fare Approdonews ha intervistato in esclusiva il candidato al Consiglio Regionale della Calabria
In vista dell’imminente tornata elettorale per il rinnovo del Consiglio Regionale della Calabria, Approdonews ha intervistato in esclusiva l’imprenditore cittanovese Francesco D’Agostino, candidato a Palazzo Campanella nella lista Oliverio Presidente.
Da tempo impegnato nella politica locale, D’Agostino è conosciutissimo in tutta Italia per il successo della sua azienda e per il suo impegno in seno al Consiglio Provinciale di Reggio Calabria, dove ha ricoperto la carica di consigliere negli ultimi due mandati. Oggi D’Agostino tenta una nuova avventura politica, che intende raggiungere in un momento di altissima popolarità e gradimento, dopo anni di impegno politico a favore del territorio.
Uno dei punti essenziali della proposta politica di Francesco D’Agostino è la volonta di costruire “una città metropolitana policentrica, che non abbia un unico capoluogo ma si fondi su una visione nuova, di rete, in cui tutti i comprensori siano protagonisti e nessuno si senta marginalizzato.”
Gli obiettivi principali dell’imprenditore reggino “sono quelli di portare in Consiglio Regionale le esigenze più avvertite dal popolo calabrese e in particolare da quello della provincia di Reggio, che ha un grande bisogno di essere pienamente rappresentato. Vengo dal mondo delle attività produttive – spiega il candidato – per cui è inevitabile che il mio impegno sia prioritariamente rivolto al mondo dell’impresa. Oggi in Calabria mantenere attive le aziende è sempre più faticoso per problemi atavici come le procedure burocratiche troppo farraginose, le difficoltà di accesso al credito e le poche risposte che arrivano dalla politica. Il mio primo obiettivo sarà quello di portare a Palazzo Campanella il loro punto di vista e soddisfare le legittime esigenze di quanti operano quotidianamente, sobbarcandosi enormi rischi imprenditoriali, per dare lavoro al territorio. Dall’industria, ai servizi, all’agricoltura, bisognerà compiere un enorme sforzo per superare la crisi e così creare condizioni di benessere per le nostre famiglie”.
D’Agostino si sofferma sul tema delle produzioni “agricole ed agroalimentari che possono costituire, soprattutto per alcuni comprensori come la Piana, il vero valore aggiunto di un territorio che, riscoprendo queste sue peculiarità, potrebbe compiere un grande salto di qualità in termini economici attraverso lo sviluppo sostenibile”.
Per il candidato cittanovese, “non bisogna tralasciare l’altra grande vocazione della provincia di Reggio e dell’intera Calabria, il turismo. Abbiamo 800 chilometri di coste che però vanno protette e tenute pulite con un adeguato sistema di depurazione, poi attrezzate con stabilimenti, strutture recettive all’altezza della situazione e soprattutto collegate con sistemi di trasporto efficienti. Ogni idea di turismo, ma più in generale ogni forma di sviluppo, non può vedere effettivamente la luce senza adeguati investimenti sull’aeroporto dello Stretto, su cui punto tantissimo”. D’Agostino ritiene che “il Tito Minniti debba diventare il punto di riferimento di tutta la Città metropolitana, recuperando quella parte di utenza che, dalla Piana alla Locride, oggi preferisce volare su Lamezia Terme. Ma deve tornare a essere anche lo scalo della Sicilia orientale: l’utenza messinese verrebbe volentieri a Reggio, rinunciando al più lontano e affollato aeroporto di Catania, purché ci siano adeguati collegamenti con bus e navi veloci, contribuendo così a rafforzare i legami dell’ampia conurbazione dell’area metropolitana dello Stretto”. Inoltre “occorrerà fare uscire dall’isolamento quelle aree come la Locride che rappresentano un giacimento turistico-culturale straordinario ma che non potranno mai esprimere il loro potenziale, fino a quando la Statale 106 non sarà degna di questo nome e messa in sicurezza”.
Francesco D’Agostino sottolinea come “il presupposto di ogni ipotesi di sviluppo sia la legalità, che non si deve declinare solo sotto la forma della pur necessaria repressione dei fenomeni criminosi, ma in termini di promozione e diffusione di una cultura del Bene comune e del rispetto delle regole. Solo con questo tipo di progetto di lungo respiro, che si fonda sulla partecipazione civica alla vita democratica della nostra Regione, riusciremo a sconfiggere la criminalità”.