“Dai leghisti lametini solo difesa d’ufficio e scaricabarile” Lo dichiara Rosario Piccioni
Prendiamo atto che i leghisti lametini, per quanto nell’ultimo anno si stiano sforzando di prendere le distanze dall’amministrazione sciolta per mafia, ne ricalcano le orme e, di fronte alla loro incapacità politica e amministrativa, ne riprendono tutti gli stessi debolissimi argomenti. I leghisti lametini, per difendere il loro leader, ripetono il solito e logoro ritornello a cui Mascaro ci aveva abituati, all’insegna del lamento e dello scaricabarile. Senza rispondere nel merito a nessuna delle questioni politiche da me sollevate. A cominciare dalla constatazione principale: fino ad oggi gli annunci e i proclami di Furgiuele si sono risolti in un nulla di fatto e niente è cambiato per la città. Ma vengo al merito delle questioni. Sul Teatro Grandinetti, tutti sappiamo che il Comune ha acquistato il bene attraverso il tribunale. E’ stato già chiarito pubblicamente che negli atti della compravendita del Teatro non si fa mai cenno alla questione del manufatto abusivo. Ed ancora, come dicono le carte, l’allora amministratore del Teatro per conto del Tribunale inviò nel 2009 una missiva sulla questione non al Comune, bensì al proprietario di una struttura nelle vicinanze del teatro. Questi sono i fatti sulla base delle carte: il resto è solo polemica strumentale.
Un’assoluta “ignoranza” (nel significato non offensivo ma in quello letterale di “non sapere”) sulla situazione delle strutture sportive da parte dei supporters di Furgiuele, che dimostrano di conoscere molto poco le vicende che poi utilizzano strumentalmente per tirare acqua al loro mulino. Nel periodo in cui il sottoscritto è stato assessore allo sport e ai lavori pubblici, abbiamo completato la ristrutturazione dello stadio “Riga”, che è stato il primo impianto sportivo cittadino ad essere dotato di erba sintetica. Abbiamo sbloccato il finanziamento rimasto per anni nei cassetti per dotare lo stadio “Gianni Renda” del manto in erba sintetica. In tempi record abbiamo messo a norma lo stadio D’Ippolito nell’estate del 2014, con parere positivo della commissione di vigilanza provinciale, per consentire alla Vigor Lamezia di giocare in casa le partite in casa nell’anno della promozione in serie C unica. Basterebbe un po’ di memoria e soprattutto di onestà intellettuale per ricordare che in questi stadi si sono disputati per tanti anni eventi sportivi di livello regionale, nazionale e anche internazionale (vedi amichevole Italia Russia nazionali under 17). Gli impianti sono stati pienamente agibili e ampiamente utilizzati. Sono fatti che non temono smentita. Gran parte delle problematiche attuali delle strutture sportive sono collegate alla nota circolare “Gabrielli” e a cambiamenti normativi avvenuti negli ultimi anni, dopo la fine dell’amministrazione di centrosinistra. Questi sono i fatti. Così come è un fatto che, malgrado i ripetuti annunci di “sblocco” delle strutture da parte di Furgiuele da inizio novembre ad oggi, ancora gli impianti sportivi lametini restano chiusi. Quelle dichiarazioni non le ha rese il sottoscritto ma un parlamentare della Repubblica.
E ancora, per quanto riguarda il “Maggiore Perri”, i leghisti lametini non sanno, o probabilmente fanno finta di non sapere, che il finanziamento per il più antico istituto scolastico cittadino è stato sbloccato grazie alla rapidità con cui l’allora amministrazione di centrosinistra, nel 2014, ha aderito al progetto dell’allora governo Renzi che invitava i sindaci ad indicare una scuola in ogni Comune. Un’iniziativa che come assessore ai lavori pubblici ho personalmente incoraggiato e seguito passo dopo passo nel suo iter, convinto che su tutto debba avere priorità ciò che riguarda la sicurezza e il futuro dei nostri figli. Oggi i leghisti non potrebbero tirare in ballo “pro domo sua” la questione del finanziamento, se non ci fosse stata questa scelta da parte della nostra amministrazione.
E ancora: è stata l’amministrazione di centrosinistra ad intercettare nel 2013 il finanziamento nazionale di 30 milioni di euro, nell’ambito del Piano Città, presentando il progetto Sara per la zona di Savutano, ottenendo il finanziamento più consistente tra tutti i Comuni italiani ammessi a finanziamento, dimostrazione del livello di qualità e innovazione del progetto presentato. Progetto che ha subito rallentamenti fino al rischio di perdere il finanziamento per lentezze e inadeguatezze dell’amministrazione Mascaro, che ha vinto (è bene ricordarlo) anche grazie al sostegno di “Noi con Salvini”. Questi sono i fatti. Farebbero bene i leghisti lametini, anziché fare debolissime difese d’ufficio o accodarsi allo scaricabarile di “mascariana” memoria, a sollecitare il loro parlamentare ad interloquire con il ministro Salvini di cui è fedelissimo per sbloccare la situazione drammatica della città. Farlo con i fatti, non a parole.