Si intitola “Dal proprio nido alla vita”, il nuovo libro di Fabio Strinati, poeta, scrittore e musicista marchigiano che, da qualche anno, si è affacciato al mondo della poesia in maniera attiva, originale e sperimentale, pubblicando, attraverso Il Foglio letterario, “Pensieri nello scrigno. Nelle spighe di grano è il ritmo” (2014), “Un’allodola ai bordi del pozzo” (2015) e, da ultimo, Dal proprio nido alla vita, con la prefazione di Gordiano Lupi, editore, scrittore e traduttore.
“Dal proprio nido alla vita – spiega l’autore – è un poemetto che ho deciso di scrivere incrociando sulla mia strada la scrittura di Gordiano Lupi. Ho avuto il piacere di leggere per ben cinque volte Miracolo a Piombino, e così, immergendomi a pieno in quella letteratura poetica, profonda, a
tratti stilisticamente perfetta, ho cercato di prendere in mano la mia penna e di scrivere su carta la mia anima, dopo quelle cinque letture assidue e terapeutiche, che mi hanno profondamente aperto un mondo. Sfogliando Miracolo a Piombino, pagina dopo pagina, mi rendevo sempre più conto che quello era il libro che avevo sempre desiderato di scrivere. Un romanzo perfetto, un connubio di odori, sapori, stati d’animo e sensazioni, che mi hanno permesso nel mese di settembre, di
intraprendere questo viaggio personale, di scoprirmi dentro, non tanto come poeta e scrittore, ma come ragazzo prima, e come uomo dopo”.
Lupi invece scrive di lui: “Quando ho letto il manoscritto di Fabio mi sono detto che era valsa la pena aver scritto Miracolo a Piombino solo per aver ispirato un’opera in versi così profonda. Per me è un grande onore aver coinvolto un’intelligenza così attenta nella lettura di un romanzo a tema adolescenza, giovinezza, difficoltà di vivere e di spiccare il volo verso l’ignoto. Miracolo a Piombino è piaciuto persino a Pupi Avati-ho messo la sua lettera in quarta di copertina-e non è cosa da poco, ché di queste piccolezze viviamo noi autori underground, non certo di copie vendute”.