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TAURIANOVA (RC), SABATO 28 SETTEMBRE 2024

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Daspo a giocatori Nuova Gioiese, marcia di protesta Ieri pomeriggio, dirigenti, genitori, semplici cittadini si sono ritrovati nei pressi del quadrivio Sbaglia e hanno dato vita a un corteo che si è snodato fino davanti la porta d’ingresso del palazzo della Polizia di Stato

Daspo a giocatori Nuova Gioiese, marcia di protesta Ieri pomeriggio, dirigenti, genitori, semplici cittadini si sono ritrovati nei pressi del quadrivio Sbaglia e hanno dato vita a un corteo che si è snodato fino davanti la porta d’ingresso del palazzo della Polizia di Stato
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di Domenico Latino

GIOIA TAURO – Mentre al Polivalente “Pasquale Stanganelli” andava in scena la gara di semifinale valida per la coppa Calabria che ha visto la prima squadra impegnata contro gli avversari del Borgia, una marcia silenziosa di protesta accompagnava i calciatori Juniores della Nuova Gioiese in Commissariato per adempiere agli obblighi di firma in seguito ai 19 Daspo emessi dal Questore di Reggio Calabria, Grassi (9 dei quali indirizzati a minorenni) all’indomani della maxi rissa scoppiata in campo durante la partita casalinga di campionato contro la Cittanovese, del 2 febbraio scorso. Ieri pomeriggio, poco dopo le 14.30, dirigenti, genitori, semplici cittadini si sono ritrovati nei pressi del quadrivio Sbaglia (all’altezza della stazione di servizio Esso) e hanno dato vita a un corteo che si è snodato fino davanti la porta d’ingresso del palazzo della Polizia di Stato. Presenti, tra gli altri, il presidente dei Viola, Rosario Schiavone; il suo vice, Alessandro Avella; i vertici dell’altra squadra cittadina, il Real Gioia; Pasquale Avventuroso in rappresentanza della società di calcio dedita al settore giovanile, “Academy gioiese”; il presidente del Consiglio comunale, Santo Bagalà; il consigliere comunale con delega allo Sport, Antonino Parrello e la presidente del Comitato di quartiere Fiume, Maria La Scala. Questi ultimi immedesimatisi nei panni di genitori prima che nelle vesti istituzionali o di rappresentanza. Palpabile la mortificazione dei familiari, amareggiati per il durissimo provvedimento che vede dei ragazzini avviati allo sport – stiamo parlando di tesserati non di tifosi – ripiombare, per degli errori comunque ingiustificabili, nel limbo della strada, con l’obbligo di presentazione negli uffici di Polizia per 2 anni (due anni e mezzo al ragazzo che avrebbe scatenato la rissa). Così come, sinceramente, tangibile era lo smarrimento negli occhi dei più giovani tra loro, ancora imberbi. Una situazione apparsa davvero triste, simbolo di quella cruda realtà che, spesso e purtroppo inevitabilmente, mette in ginocchio ogni aspettativa. Ma l’attuale numero 1 delle Aquile non ci sta e ribadisce l’intenzione di presentare ricorso: “non accettiamo tale punizione che reputiamo di giustizia sommaria – ha dichiarato Schiavone – c’è una disparità rispetto alle decisioni del giudice sportivo che è sconvolgente. Ritengo la misura non solo sproporzionata ma anche non adottabile per dei minorenni schedati come dei veri e propri criminali, con tanto di foto segnaletiche e impronte digitali. Il messaggio che oggi vogliamo dare è che non abbandoneremo questi ragazzi”. Dopo l’episodio, il presidente aveva chiesto pubblicamente scusa e preannunciato dei provvedimenti nei confronti dei calciatori coinvolti: “siamo usciti subito allo scoperto – ha precisato – anzi, siamo andati oltre proponendo un progetto innovativo per far svolgere ai colpevoli dei lavori sociali. Il problema è che si è dato un carattere di urgenza ad una vicenda che, in realtà, non lo meritava perché i ragazzi sono tutti senza precedenti”. La Società conosce il nome dei reali colpevoli della scazzottata? “Quel giorno non ero al campo – ha chiarito Schiavone – ma abbiamo pensato di riunire tutti e farli sedere di fronte a dei fogli bianchi anonimi sui quali scrivere la propria versione. Alla fine, sommando le 19 dichiarazioni la verità potrebbe finalmente emergere. Da parte nostra, daremo ai nostri giovani una seconda possibilità e accetteremo il Daspo se inflitto ai soli responsabili”.