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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 16 DICEMBRE 2024

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De Angelis: “Sugli stipendi dei manager, l’Europa sta con Palazzo Chigi”

De Angelis: “Sugli stipendi dei manager, l’Europa sta con Palazzo Chigi”

| Il 26, Mar 2014

L’europarlamentare interviene sulla questione dei compensi dei manager pubblici che sta tenendo banco in questi giorni

De Angelis: “Sugli stipendi dei manager, l’Europa sta con Palazzo Chigi”

L’europarlamentare interviene sulla questione dei compensi dei manager pubblici che sta tenendo banco in questi giorni

 

 

L’europarlamentare Francesco De Angelis interviene sulla questione degli stipendi
dei manager pubblici che sta tenendo banco in questi giorni: “Si è fatto un gran
parlare, in questi giorni, della proposta del Premier Renzi di ridurre gli esorbitanti
stipendi dei manager pubblici. Il ragionamento è lineare: se vengono richiesti sacrifici
a tutti, è giusto che a mettere mano al portafogli sia innanzitutto chi, oggi, beneficia
dei salari più alti. Ma alcuni dirigenti, per la verità pochi, si sono subito affrettati
a precisare che qualora dovesse passare il taglio degli stipendi dei top manager,
loro andrebbero a lavorare all’estero. Eppure, non mi pare che gli strapagati top
manager possano dormire sonni tranquilli neanche andando all’estero. Nel marzo 2013,
il Parlamento europeo ha approvato norme vincolanti che introducono limiti ai bonus
per i dirigenti bancari (il rapporto tra stipendio fisso e bonus è fissato a 1:1).
Esponenti della maggioranza di governo a Berlino si sono subito affrettati a puntualizzare
che si tratta solo dell’inizio, e che la Germania pensa di estendere queste ed altre
norme di riduzione degli stipendi e dei bonus dei dipendenti pubblici ad altri settori
professionali. Anche in Francia il dibattito fa breccia, tanto che è verosimile
pensare che il governo francese approverà norme analoghe a breve. In altre parole,
il problema sollevato dal Premier Renzi è sentito non solo in Italia, ma in tutta
Europa, con buona pace dei top manager italiani che minacciano improbabili fughe
all’estero. E se, come ci siamo ripromessi, con la nuova legislatura del Parlamento
europeo l’UE dovesse mettere mano agli stipendi esorbitanti dei manager pubblici
armonizzandoli, allora l’estero di cui parlano i manager italiani più ostili ai
progetti del Premier si allontanerà sempre di più, fino a diventare estero extra-europeo.
Perché l’Europa utile è anche quella che redistribuisce le ricchezze”.