De Caridi: “No alla vendita del Miramare, sì al suo rilancio”
redazione | Il 13, Apr 2011
La struttura è chiusa da oltre 6 anni
De Caridi: “No alla vendita del Miramare, sì al suo rilancio”
La struttura è chiusa da oltre 6 anni
“No alla vendita del Miramare, si alla creazione di una fondazione per la gestione e il rilancio del grande albergo”. E’ quanto si legge in una nota di Aldo De Caridi, candidato alla carica di Sindaco della Città di Reggio per Idv, Sel, Verdi e Pdci. “Nella lunga lista di potenzialità – continua – non sfruttate della nostra città o meglio delle occasioni sprecate, il Miramare spicca senza dubbio. La storia di questa struttura è nota: chiusa da più di sei anni con il pretesto degli elevati costi di ristrutturazione, nonostante potesse svolgere egregiamente la funzione di ospitare eventi e mostre nella città di Reggio, l’Amministrazione comunale ha ritenuto necessario mantenere l’affitto di una costruzione privata: Villa Zerbi, alla considerevole cifra di 330 mila euro l’anno, quasi 28mila Euro al mese, oltre le spese di manutenzione, cifra che sarebbe potuta essere utilizzata per ristrutturare e rilanciare il Miramare. In un momento come quello attuale di crisi e tagli ai comuni non ci sembra il caso di vendere una struttura storica e prestigiosa. Quello che serve è invece promuovere tutte le sinergie possibili al fine di addivenire ad una gestione di grande livello che la struttura alberghiera si merita perché oltre a creare posti di lavoro con gli utili prodotti si potrebbe finanziare l’attività culturale del Teatro Cilea. Perché non farne un centro di promozione e attrazione turistica promuovendo le nostre eccellenze culturali e le tradizioni gastronomiche del territorio? A questo proposito, oltre alla funzione peculiare di ospitare mostre ed eventi culturali, si potrebbe pensare di dare in gestione il Miramare alle scuole alberghiere presenti sul territorio, operazione a costo zero. Non si può smembrare un patrimonio così consistente che faceva parte anche dei ricoveri riuniti dove lì è stata istituita una fondazione per la gestione dell’attività di assistenza anziani. Allo stesso tempo si deve valorizzare questo cespite di cui fa parte anche la struttura che ospita l’istituto ortopedico, e a tal proposito gradiremmo sapere se paga e quanto paga per l’uso dei locali. Il patrimonio comunale non deve essere dismesso ad uso e consumo dei soliti pochi noti ma deve invece essere valorizzato e utilizzato per il bene della comunità”.
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