Debito esorbitante per il comune di Reggio Calabria
redazione | Il 06, Apr 2012
Entro 60 giorni l’Ente dovrà versare all’erario piu di 17 milioni di euro
di SILVIO MARAGUCCI
Debito esorbitante per il comune di Reggio Calabria
Entro 60 giorni l’Ente dovrà versare all’erario piu di 17 milioni di euro
di Silvio Maragucci
Benjamin Franklin era solito dire: “Impossibile essere sicuri di altro tranne la morte e le tasse”. Niente di più azzeccato per il comune di Reggio Calabria, che ha ricevuto, l’1 marzo 2012, da Equitalia (ente che riscuote i tributi per conto dello Stato) due cartelle esattoriali complessivamente di 17.658.07 euro, da saldare entro 60 giorni.
Ma ancor più grave è la causa di questo debito spropositato. Il comune deve, allo Stato tale cifra per “omesso o carente versamento di addizionale Irpef o di imposte di registro o di addizionale regionale Irpef”. In poche parole, il comune non paga le tasse. La domanda nasce spontanea: e ora che si fa? È fatto noto che il comune non dispone neanche di un ottavo della cifra che Equitalia pretende entro 60 giorni, motivo per il quale l’unica soluzione per l’Amministrazione di Reggio è impugnare le cartelle esattoriali. Soluzione che comporterà comunque una spesa eccessiva per le tasche comunali perché la sanzione prevista, calcolata sui 17 milioni di euro, si aggira intorno ai 5 milioni di euro (30%) che i reggini dovranno sborsare di tasca propria.
Il sindaco Demetrio Arena nel discorso di insediamento subito dopo aver vinto le elezioni aveva promesso: “Lavoreremo per i cittadini nel rispetto della legge e con la passione che deve accompagnare ogni politico che gestisce la res pubblica. Principale obiettivo della nuova amministrazione reggina è quello di risanare, al più presto, la struttura economica della città, che non gode di ottima salute”. “Pacta sunt servanda” (i patti devono essere rispettati) dicevano i latini. Speriamo che i politici reggini, in futuro, tengano conto di questo importante principio, che sempre più sta divenendo utopico e menzionato esclusivamente in campagna elettorale.
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