Debito Multiservizi-Sorical: bisognava andare fino in fondo "Perché fare un accordo prima della sentenza del Tar che avrebbe condannato la Sorical?"
Riceviamo e pubblichiamo:
Abbiamo appreso dalla stampa locale del recente accordo di regolazione del debito siglato tra la SO.RI.CAL. S.p.A. e la LAMEZIA MULTISERVIZI S.p.A. poco prima della sentenza del TAR, al quale si era rivolta la MULTISERVIZI per vedersi riconosciuto il rimborso di ingenti somme, indebitamente richieste dalla Sorical attraverso l’applicazione di tariffe illegittime. Esborso illegittimo a cui sono stati sottoposti tutti i comuni-utenti della regione Calabria.
Questa è una prassi consolidata per la Sorical, arrivata sempre a stipulare atti di transazione “consensuale” poco prima del pronunciamento del TAR con tutti quei comuni che negli anni si sono rivolti al tribunale amministrativo per vedersi riconosciuta la restituzione del maltolto; accordi, vogliamo ricordarlo, che concedono soltanto qualche sconto sul debito e/o sugli interessi moratori.
La Sorical, infatti, sa con certezza che arrivare ad un pronunciamento positivo da parte di un tribunale creerebbe un precedente difficilmente controllabile; si troverebbe di fronte a centinaia di ricorsi da parte di tutti i comuni calabresi che in questi anni sono stati vessati da tariffe illegittime e minacce di riduzione del servizio idrico.
D’altronde quali possibilità di farla franca avrebbe una società come la Sorical che è in liquidazione e che è stata attraversata da scandali come quello dell’acqua inquinata dell’Alaco, Ceralacca 1 e Ceralacca 2, per non parlare del pesante pronunciamento della sezione calabrese della Corte dei Conti? Tutte vicende che hanno avallato un decennio di lotte da parte dei comitati locali e del Coordinamento Calabrese Acqua Pubblica “Bruno Arcuri”.
Noi non entriamo in merito alle dinamiche aziendali che hanno portato la Multiservizi a chiudere l’accordo sul debito, ma è del tutto evidente che circa 3 milioni di euro fanno gola perché riposizionano in pareggio il bilancio aziendale della SpA, che in questo periodo è sotto la lente di ingrandimento della politica locale e nazionale. Con il denaro proveniente da questo accordo il Consiglio di Amministrazione della Multiservizi potrà sicuramente rafforzare il piano industriale dell’azienda, ma sicuramente ha perso l’occasione politica di scardinare un sistema affaristico in difficoltà.
Sappiamo noi, e lo sa soprattutto il Cda, che oggi la Multiservizi è l’unica azienda calabrese che ha la forza economica per poter tenere testa alla Sorical. Arrivare alla sentenza quindi avrebbe assunto un significato politico importantissimo. Un pronunciamento positivo del TAR avrebbe creato un precedente “pubblico” al quale tutti i comuni calabresi avrebbero potuto attingere per far partire una valanga di ricorsi che avrebbero seppellito definitivamente la Sorical.
Evidenziamo quindi quella che è stata a nostro avviso, una miopia politica del Comune di Lamezia Terme che avrebbe dovuto far pesare, nella scelta aziendale, il suo essere socio di maggioranza assoluta, oltreché un’amministrazione che formalmente è impegnata nel Tavolo Tecnico per ripubblicizzare la Lamezia Multiservizi SpA e trasformarla in una Azienda Speciale pubblica e partecipata.
L’accordo tra la SO.RI.CAL. S.p.A. e la LAMEZIA MULTISERVIZI S.p.A. però è solo apparentemente come tutti gli altri, perché in esso si scorge un precedente importante.
L’atto di regolazione del debito tra la Sorical e la Lamezia Multiservizi, come nella quasi totalità degli atti proposti dalla Sorical agli altri comuni, contiene una serie di vincoli capestro, onorati i quali però si può intravedere l’aspetto per noi importante, e cioè che la Sorical riconosce alla Multiservizi – sotto forma di scontistica – oltre 2milioni e 700mila euro, pari sostanzialmente a quanto richiesto dai legali della Lamezia Multiservizi SpA nell’atto depositato al TAR per l’illegittimità delle tariffe idriche applicate.
La Sorical SpA, quindi, riconosce implicitamente che quanto richiesto dalla Multiservizi è legittimo!
Questa, a nostro avviso, equivale quindi ad una ammissione di colpa che non deve passare inosservata: tutti i Comuni vessati dalle politiche tariffarie della Sorical, oggi possono con più forza far valere i diritti dei propri cittadini e vedersi riconosciuto quanto illegittimamente incassato dalla stessa SpA.
Tutto questo dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, che le politiche di privatizzazione – in particolare quelle sui servizi pubblici essenziali portate avanti dai governi nazionali e regionali – hanno completamente distrutto le già traballanti basi di welfare economico-sociale del nostro Paese, in nome del profitto e del libero mercato.
Oggi più che mai SI SCRIVE ACQUA, SI LEGGE DEMOCRAZIA!
Coordinamento Calabrese Acqua Pubblica “Bruno Arcuri”