Decoro, Anva-Confesercenti: “Direttiva miope e incomprensibile, a rischio più di 100mila posti di lavoro”
redazione | Il 25, Ott 2012
Mancano interventi su abusivismo e vera tutela dei beni che si vorrebbero difendere
Decoro, Anva-Confesercenti: “Direttiva miope e incomprensibile, a rischio più di 100mila posti di lavoro”
Mancano interventi su abusivismo e vera tutela dei beni che si vorrebbero difendere
“Una direttiva miope, che ignora il valore storico, culturale e sociale dei mercati per le città italiane e rischia di distruggerli senza tutelare veramente i beni architettonici e paesaggistici del nostro Paese, per giunta ignorando totalmente la presenza dell’abusivismo. Che avrà la mano libera, spariti gli operatori legittimi”. E’ questo il giudizio di Anva, l’associazione di categoria dei venditori ambulanti di Confesercenti sulla “Direttiva sul decoro”, firmata dal Ministro per i Beni Culturali Lorenzo Ornaghi.
“Il provvedimento del ministro – spiega l’associazione in una nota – dovrebbe avere l’obiettivo di proteggere le aree pubbliche di particolare valore culturale. Invece, la norma si estende a tutte “le piazze, vie, strade e altri spazi urbani”, considerando di interesse artistico o semplicemente storico tutto quello che appartiene a soggetti pubblici ed è stato realizzato da oltre 70 anni: un limite temporale che, nelle antiche città italiane, è semplicemente grottesco, e che potrebbe portare in pratica alla scomparsa dei mercati da molte aree urbane del nostro Paese senza garantire davvero la tutela di quel patrimonio che si vorrebbe difendere.
Se l’obiettivo è questo, è incredibilmente miope, sia sul fronte sociale sia sul fronte economico. I mercati e gli ambulanti rendono vive e sicure le nostre città, e sono da centinaia di anni centri di aggregazione sociali di primaria importanza per gli italiani: sarebbe antistorico cancellarli con una direttiva così restrittiva. Ancora
peggio: solo considerando i centri storici delle nostre città, il provvedimento potrebbe mandare all’aria almeno il 50% delle imprese ambulanti, che in tutto sono 178mila e occupano 267mila lavoratori per un settore dal valore di circa 15 miliardi di euro: il conto della direttiva di Ornaghi potrebbe quindi essere tragico, con più di 100mila persone tra dipendenti e imprenditori che, dal giorno alla mattina, si troverebbero senza avere un posto di lavoro. In tutto questo siamo noi che non vediamo alcun decoro.