Decreto a Cdm di stasera. Alt di Bossi sulle pensioni
redazione | Il 02, Nov 2011
Senatur: ‘Facciamo scoppiare una rivoluzione’. Marcegaglia rilancia la patrimoniale. Borse su
Decreto a Cdm di stasera. Alt di Bossi sulle pensioni
Senatur: ‘Facciamo scoppiare una rivoluzione’. Marcegaglia rilancia la patrimoniale. Borse su
(ANSA) ROMA – “Facciamo scoppiare la rivoluzione di sicuro”. Così il leader della Lega, Umberto Bossi, risponde a chi ipotizza che una riforma delle pensioni possa essere tra le misure anticrisi. Bossi mostra il dito medio, poi spiega: “Se togliamo le pensioni ai lavoratori che hanno sempre lavorato per dare i soldi a Roma” scoppia la rivoluzione
ESECUTIVO MONTI? BOSSI FA UNA PERNACCHIA – Una pernacchia. E’ questa la risposta del leader della Lega, Umberto Bossi, a chi gli chiede cosa ne pensi di un governo guidato da Mario Monti. Bossi si affida al gesto e non pronuncia alcuna parola
IL SENATUR: ‘INUTILE CHIEDERE A PREMIER PASSO INDIETRO’ – “No comment”. Così il leader della Lega, Umberto Bossi, risponde a chi gli domanda se personalmente ritenga necessario un passo indietro di Silvio Berlusconi. Alla domanda se a questo punto il premier debba fare un passo indietro, Bossi afferma: “Berlusconi non lo fa. Inutile chiedere, tanto quello non lo fa”
STASERA IN CDM MAXIEMENDAMENTO INCERTO – E’ possibile che stasera il cdm vari unicamente il decreto legge con le misure anticrisi più urgenti, ma non il testo del maxiemendamento alla legge di stabilità che tuttavia sarà predisposto, se non oggi, in un secondo momento. E’ quanto riferiscono fonti governative presenti al vertice di oggi a palazzo Chigi. Le stesse fonti escludono che nel dl saranno incluse patrimoniali, condoni o norme sul lavoro
DA NAPOLITANO OGGI ANCHE PDL E TREMONTI – Il giro di contatti del presidente della Repubblica prevede anche, si apprende in ambienti parlamentari della maggioranza, colloqui con una delegazione del Pdl, guidata da Angelino Alfano, e con il ministro del tesoro Giulio Tremonti
BANKITALIA, INFONDATE VOCI INTERVENTO EMERGENZA – Fonti Bankitalia definiscono ”prive di fondamento e contrarie alle norme europee” le notizie di stampa secondo cui via Nazionale si preparerebbe ”a un intervento di emergenza che, per esempio, assuma i titoli pubblici italiani detenuti dalle banche nazionali, in cambio dell’impegno ad acquistarne di nuovi a piu’ lunga scadenza”.
WALL STREET POSITIVA, DJ +0,83%, NASDAQ +1,19% – Apertura in territorio positivo per Wall Street. Il Dow Jones sale dello 0,83% a 11.729,47 punti, il Nasdaq avanza dell’1,19% a 2.637,83 punti mentre lo S&P 500 segna un progresso dell’1,05% a 1.231,12 punti
CHIUSURA IN RIALZO PER PIAZZA AFFARI, FTSE MIB +2,31% – Piazza Affari chiude in buon rialzo. L’indice Ftse Mib sale del 2,31% a 15.273 punti
RITROVA SPINTA (+2,2%) CON UNICREDIT E INTESA – Piazza Affari ha ripreso lo slancio del mattino e si porta a ridosso dei massimi visti in avvio di seduta. L’indice Ftse Mib avanza ora del 2,25%. Gli acquisti sono guidati dalle banche, con Unicredit in progresso del 7,74% e Intesa del 6,26%. Saipem sale del 5,15%, Tod’s del 4,05%
NAPOLITANO, MISURE SUBITO, VERIFICHERO’ LARGHE INTESE – Le scelte “efficaci”che l’Europa, l’opinione internazionale e gli operatori economici e finanziari si attendono “con urgenza” dall’Italia non possono più attendere un solo momento, sono “ormai improrogabili”, ha detto Giorgio Napolitano con severità e “forte preoccupazione” al termine di una giornata drammatica per i titoli del debito pubblico e le quotazioni delle banche italiane. Il capo dello Stato auspica da tempo una corresponsabilità di maggioranza e opposizione sulle scelte anticrisi. Oggi ha preso atto che questa strada nell’immediato non è percorribile.
Tuttavia verificherà se sia possibile concretizzare “una nuova prospettiva di larga condivisione delle scelte”. Il presidente non parla mai dell’ipotesi di nuovi governi, di esecutivi tecnici o di salvezza nazionale, ma lascia intendere che non può non ascoltare anche le richieste che stanno montando con forza dalle opposizioni e da una ampia fetta di forze sociali.
Attraverso “i molteplici contatti stabiliti nel corso della giornata”, Napolitano ha potuto constatare la reciproca diffidenza: il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi intende procedere senza coinvolgere le opposizioni; le quali, a loro volta, pur auspicando le larghe intese, ribadiscono di non poter condividere scelte dell’attuale governo. Chiedono una netta discontinuità, ovvero un nuovo esecutivo. Una posizione, quest’ultima, condivisa da sindacati e Confindustria.
Questo “ampio arco di forze politiche e sociali”, ha spiegato il presidente della Repubblica in una nota, si mostra “consapevole della necessità di una nuova prospettiva di larga condivisione delle scelte” e le sue componenti sostengono che sia possibile realizzarla. Napolitano si limita a mettere a verbale la posizione, con molto rispetto per le nobili intenzioni. Ma è evidente che al momento questa soluzione gli appare ipotetica. Se fosse immediatamente praticabile si rifletterebbe in parlamento, farebbe emergere una nuova maggioranza.
Ed è altrettanto evidente che Napolitano, con un governo in carica, che ottiene la maggioranza in Parlamento, non vuole e non può mettersi a trattare l’ipotesi di dare vita a nuovi esecutivi. Tanto è vero che ciò che in altre sedi le opposizioni hanno chiamato governo di transizione o di responsabilità nazionale, nel comunicato del Quirinale non è menzionato se non in termini allusivi dietro la denominazione di “nuova prospettiva”.
E comunque, il capo dello Stato “ritiene suo dovere verificare le condizioni per il concretizzarsi di tale prospettiva”. Due settimane fa, Napolitano si disse preoccupato per l’aggravarsi della crisi e per i ritardi (ancora oggi non colmati) del governo nell’attuazione delle ampie manovre finanziarie di luglio e agosto. “Non posso tacere la mia angustia”, aggiunse constatando che la condivisione delle scelte non si realizzava. Oggi, “dinanzi all’ulteriore aggravarsi della posizione italiana nei mercati finanziari”, Napolitano ha chiesto al governo di mostrarsi all’altezza della situazione attuando subito, senza ulteriori indugi, gli impegni presi nella celebre lettera consegnata da Berlusconi alle autorità europee. Subito, è evidente, vuol dire prima che i mercati provochino ulteriori dissanguamenti, e prima del G20, che avrà inizio giovedì.
TREMONTI CONVOCA COMITATO STABILITA’ FINANZIARIA – Il Ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ha convocato per oggi alle ore 15, nella sede del ministero il Comitato per la salvaguardia della stabilità finanziaria. Lo riferisce una nota del Tesoro.
La linea del governo, secondo quanto si apprende, è quella di inserire le prime misure anticrisi subito nella legge di stabilità all’esame del Senato. Si tratterebbe di nuovi emendamenti al provvedimento la cui presentazione scade venerdì. In ambienti di governo non si esclude ancora un cdm in settimana, prima del G20
.IMPRESE A GOVERNO, MISURE ORA O DIMISSIONI – Abi, Alleanza delle cooperative, Ania, Confindustria, e Rete imprese Italia si rivolgono al presidente del Consiglio: “Verifichi se ci sono le condizioni per “assumere immediatamente le misure che sono necessarie”, o “e tragga altrimenti le conseguenze e lo faccia rapidamente nell’interesse dell’Italia”.