“Decreto Zes è chiave di volta per lo sviluppo calabrese” Lo afferma il consigliere comunale di Reggio Calabria, Rocco Albanese
REGGIO CALABRIA – «La firma da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri del decreto di attivazione formale della Zes per ciò che concerne il territorio calabrese segna un passaggio storico che potrebbe rappresentare, da oggi in avanti, la chiave di volta per lo sviluppo futuro della nostra regione, a partire dal porto di Gioia Tauro, che necessita di un deciso impulso in termini di sviluppo, fino ai porti di Villa San Giovanni e Reggio Calabria, oltre che all’aeroporto dello Stretto e a tutte le aree industriali coinvolte». E’ quanto afferma in una nota il consigliere comunale di Reggio Calabria Rocco Albanese, nella sua qualità di delegato ai rapporti con la Regione Calabria.
«La firma definitiva del decreto per l’istituzione della Zona Economica Speciale – ha aggiunto Albanese – è il frutto di un lungo lavoro sinergico promosso in questi anni dalle istituzioni territoriali che sono riuscite a portare a casa, concretamente, ciò che non era stato fatto in più di un decennio di dichiarazioni sui giornali, annunci, studi, convegni e conferenze stampa. Uno degli esempi plastici del lavoro silenzioso e meticoloso, portato avanti in questi anni grazie alla sinergia instaurata tra le Regione Calabria, nella persona del Governatore Mario Oliverio, e la Città Metropolitana, con il Sindaco Giuseppe Falcomatà, che al termine di un percorso di dialogo e condivisione, sono riusciti a portare a conclusione un risultato che potrebbe davvero cambiare le sorti del nostro territorio da qui ai prossimi anni».
«Non sfugge a nessuno infatti – ha aggiunto Albanese – che l’istituzione effettiva della Zes porterà in Calabria, ed in particolare nelle aree interessate, a partire dal porto di Gioia Tauro fino a quello di Reggio Calabria, dall’aeroporto dello Stretto e alle zone industriali connesse, innumerevoli vantaggi in termini di fiscalità per le imprese e gli investimenti. Non solo, naturalmente, per tutti coloro che operano già nelle aree interessate, ma soprattutto per tutti quegli investimenti privati che potrebbero insediarsi sul nostro territorio, generando quindi una mole importante di nuova occupazione, favoriti non solo dalla fiscalità di vantaggio ma anche dalla semplificazione burocratica che è prerogativa della stessa Zes».