Democratici e Riformisti, accanto a Fem In per protestare Oggi la Calabria ha in frigorifero circa 150 mila dosi di vaccino, è ultima della lista ed a 10 punti dalla media nazionale
Oggi la Calabria ha in frigorifero circa 150 mila dosi di vaccino, è ultima della lista ed a 10 punti dalla media nazionale.
Inoltre episodi di disfunzione si si ripetono in tutta la Calabria.
Facendo una rapida carrellata:
L’Ospedale di Cosenza non è in grado di rispondere alle richieste di ricovero, si muore in autoambulanza in attesa che si liberino dei posti letto;
L’ASP di Catanzaro non h rinnovato la pec e quindi i medici non hanno potuto inoltrare la richiesta di tamponi;
La Piattaforma per le vaccinazioni continua a distribuire i richiedenti in ogni luogo della Calabria ignorando la residenza degli stessi;
In alcuni Hub vaccinali si inoculano dosi senza alcun criterio a chi passa per caso;
I medici di base hanno dovuto protestare per avere finalmente i vaccini necessari per procedere alle somministrazioni ai propri assistiti, operazione questa, più attenta alla salute dei pazienti perché esercitata da chi è già a conoscenze della patologie dei vaccinandi.
Solo ieri, però, si è proceduto alla stipula della convenzione con i medici di famiglia e per questo si attende la individuazione dei luoghi dove possano essere somministrati in sicurezza.
Per queste ragioni aderiamo alle manifestazioni indette dall’associazione Fem In cosentine in lotta e ci chiediamo:con quale coraggio i partiti calabresi si presenteranno a chiedere il voto, se oggi assistono, incapaci di qualsiasi iniziativa, ad una situazione in cui si continuano a contare i morti da Covid?
Non c’è dubbio che le scelta di un ex Prefetto a capo della Struttura Commissariale è stato un errore in una Regione con la sanità a pezzi che avrebbe preteso un tecnico competente e conoscitore della situazione.
I proclami di molti politici sui propri profili di Facebook non bastano e anzi aumentano la rabbia della gente. E’ necessario che la politica e i rappresentati istituzionali calabresi ritornino a svolgere seriamente il proprio ruolo, difendendo i cittadini calabresi, solo così verranno tutelati i nostri diritti sacrosanti e, solo così, avremo uomini capaci ai posti di comando e strutture in grado di funzionare. Ciò dovrà essere il necessario modo di affrontare altre e possibili epidemie che, per come diversi scienziati ci hanno ricordato, nel tempo si ripeteranno.
E quindi necessario costruire la sanità sul territorio, rafforzare gli ospedali per superare gli altri nefasti effetti del Covid, in particolare, rappresentati dall’aver trascurato le cure per la tante e altre gravissime patologie con le conseguenze immaginabili.
Siamo quindi accanto a Fem In per protestare e fare presente che senza un piano vaccinale ed un sistema sanitario all’altezza, un ritorno alla normalità e alla riapertura delle attività economiche sarà soltanto un periodo tra una chiusura ed un’altra.