Depurazione: Arpacal replica alla società De.Ca. Sui controlli all’impianto di Lamezia Terme
In riferimento alla replica della De.Ca. di Lamezia Terme alla nota sull’attività di controllo dei depuratori per conto della Provincia di Catanzaro, il Dipartimento di Catanzaro dell’Arpacal precisa quanto segue.
Alla De.Ca., che invitiamo a leggere il nostro comunicato integrale, ricordiamo che non abbiamo espresso alcun giudizio definitivo sui depuratori citati, ma abbiamo rendicontato sull’attività svolta per la Provincia in una tabella, ben più approfondita di quella diffusa ai Media, con tutte le circostanze in cui, come da convenzione, i nostri tecnici si sono mossi su richiesta della Provincia come prevede il D.lgs. 152/06.
Per precisione, il controllo è consistito in un sopralluogo tecnico, con campionamento in modalità mediata a tre ore all’uscita dell’impianto di depurazione di interesse e determinazioni analitiche per verificare la conformità dello scarico ai valori di parametro previsti dalla Tab.3 All.5 alla Parte terza del D.lgs. 152/06 e ss.mm.ii.
Nel caso specifico di San Pietro Lametino, nel sopralluogo del 24 febbraio 2016, intervenendo anche su richiesta della Capitaneria di porto di Vibo Valentia come Autorità inquirente, l’Arpacal ha proceduto a tre campionamenti con relativi tre verbali: un prelievo mediato a tre ore all’ingresso dei reflui, un prelievo istantaneo ed un prelievo mediato a tre ore all’uscita dell’impianto di depurazione. Infatti, per quanto riguarda le modalità di campionamento degli scarichi provenienti da impianti di trattamento delle acque reflue urbane e industriali, l’allegato 5 della Parte III del D.lgs. 152/069 prevede che “le determinazioni analitiche ai fini del controllo di conformità degli scarichi di acque reflue industriali sono di norma riferite ad un campione medio prelevato nell’arco delle tre ore”. In particolare, per la determinazione del parametro Escherichia coli è stato effettuato, come di norma, il campionamento istantaneo alla fine del prelievo mediato a tre ore per non contaminare la natura del campione stesso. La non conformità, checche ne dica la DeCa, viene contestata anche se c’è un solo parametro, sui trenta da controllare, fuori limite.
La De.Ca. sostiene che la sua contestazione ha permesso di non ottenere la sanzione. Il compito di Arpacal, invece, è di eseguire i controlli con le metodiche previste dalla normativa di settore, a prescindere dall’esito della sanzione di cui non si occupa e che, di norma, viene irrogata dalla Regione.
Lo stesso direttore del dipartimento di Catanzaro, dr. Clemente Migliorino, ha avuto modo di dichiarare che “quello dei depuratori deve essere inteso come un controllo dinamico che, pur fotografando la funzionalità dell’impianto al dato momento dei prelievi, prosegue nel tempo accertando i miglioramenti necessari o eventuali nuove criticità”.
Fa piacere che la società che gestisce un depuratore intervenga prontamente per difendere gli adempimenti svolti , nel caso specifico nella gestione del depuratore di San Pietro Lametino. I cittadini avranno così capito che ci sono controlli che Arpacal svolge puntualmente, società che si impegnano a gestire correttamente, e autorità competenti che irrogano, oppure no, le sanzioni.