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TAURIANOVA (RC), VENERDì 13 DICEMBRE 2024

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Depurazione Crotone, Parentela porta caso in Parlamento "Il depuratore di Crotone è sottodimensionato rispetto alle esigenze. Questo porta ad un’eccessiva produzione di fanghi residui, che non possono essere smaltiti correttamente. Tutto ciò ha portato ad un massiccio inquinamento del fiume Esaro"

Depurazione Crotone, Parentela porta caso in Parlamento "Il depuratore di Crotone è sottodimensionato rispetto alle esigenze. Questo porta ad un’eccessiva produzione di fanghi residui, che non possono essere smaltiti correttamente. Tutto ciò ha portato ad un massiccio inquinamento del fiume Esaro"
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«Il governo promuova un’attenta analisi per monitorare i livelli di inquinamento marini e torrentizi a Crotone». È quanto afferma il deputato M5s Paolo Parentela, che ha interrogato a riguardo i Ministri dell’ambiente, della salute, dell’interno e dell’economia. «Da quando è fallita la Soakro – aggiunge il parlamentare – il depuratore di Crotone è praticamente bloccato e gli altri depuratori della provincia non sono stati gestiti correttamente. In più l’Arpacal, a causa del depotenziamento della sede provinciale di Crotone, non ha eseguito alcun controllo nell’ultimo anno».
Il Cinque Stelle continua: «Il depuratore di Crotone è sottodimensionato rispetto alle esigenze della città pitagorica. Questo porta ad un’eccessiva produzione di fanghi residui, che non possono essere smaltiti correttamente e che comunque hanno un costo di circa 2400 euro giornalieri. Tutto ciò ha portato ad un massiccio inquinamento del fiume Esaro e dunque del mare di fronte alla città di Crotone, visto che nelle scorse settimane i reflui sono confluiti direttamente nel fiume senza essere depurati. Questa situazione aggrava ulteriormente le già deficitarie condizioni ambientali della città e della provincia di Crotone. È necessario un intervento immediato per valutare i rischi sulla salute a cui sono sottoposti i cittadini e correre ai ripari».
«Ricordo – ribadisce Parentela – che l’Italia è sotto procedura di infrazione da parte dell’Ue per la deficitaria condizione dei sistemi di depurazione (in Calabria i depuratori sotto procedura d’infrazione sono 130), tra i quali rientra anche l’agglomerato della città di Crotone soprattutto per la mancata dotazione di reti fognarie idonee a raccogliere e convogliare la totalità delle acque reflue urbane oltre ad aver disatteso la prescrizione di sottoporre gli scarichi ad un trattamento secondario o ad un trattamento equivalente. Per questo motivo, nell’atto parlamentare ho chiesto ai ministri competenti quali siano stati i lavori sinora realizzati per l’ottimizzazione dello schema depurativo dell’agglomerato di Crotone a fronte dei 2 milioni destinati dall’accordo di ‘Programma Quadro Depurazione delle Acque’ del 2013 con un costo di intervento di 2 milioni di euro e quali siano i lavori restanti per il suo effettivo completamento».
«Oltre al danno – conclude Parentela – anche la beffa. Non è più accettabile che i crotonesi debbano pagare anche le sanzioni dell’UE a causa dell’inadempienza e dell’incompetenza dei propri politici».