Depurazione, Sebi Romeo replica al senatore Gentile "Demagogie e giochetti populistici fin troppo scoperti, tesi evidentemente a proporre chi li fomenta al rango di salvatore della patria quando la patria ha contribuito a sfasciarla"
“In Calabria i problemi sono tanti e la Giunta regionale con la maggioranza di centrosinistra, sta facendo salti mortali per recuperare il tempo perduto, ad incominciare, per esempio, dai fondi comunitari, delittuosamente inutilizzati e ora ricondotti a normalità con riconoscimenti alla Giunta Oliverio da parte delle stesse Autorità comunitarie. Fa bene il senatore Gentile a porre l’accento su una problematica di stringente attualità come i sistemi depurativi e le procedure d’infrazione in atto, ma – puntualizza il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Sebi Romeo – con altrettanta chiarezza occorre rimarcare che l’attuale Giunta regionale sta facendo di tutto per fronteggiare guasti perpetrati negli anni dalle gestioni commissariali (fino al 2010) ed ordinarie (fino al 2014). Inoltre – aggiunge Romeo – sarebbe davvero imprudente e politicamente scellerato tentare di ascriverne le responsabilità a questa governo della Regione, che, al contrario, ha ben presente gli effetti nefasti prodotti quando il senatore Gentile era il coordinatore del Pdl, ossia l’asse portante della maggioranza che sosteneva la Giunta Scopelliti alla Regione anticipatamente sciolta per le ben note ragioni. La memoria politica non può essere cancellata, anche se spesso c’è chi ci prova, e i calabresi sanno bene che cosa e chi ha, se non provocato, certamente inasprito problemi che col tempo sono diventati strutturali”.
Incalza il capogruppo del Pd: “Mettendo, tuttavia, da parte demagogie e giochetti populistici fin troppo scoperti, tesi evidentemente a proporre chi li fomenta al rango di salvatore della patria quando la patria ha contribuito a sfasciarla, ecco, punto per punto, come stanno le cose in questo specifico settore, consapevoli che su alcuni temi incidenti sulla qualità dell’ambiente e sulle stesse dinamiche dello sviluppo di cui la Calabria ha un forte bisogno, non c’è da confondere le idee o aizzare la protesta. Piuttosto, ci sarebbe bisogno di una responsabilità collettiva, di sobrietà e rigore quando si toccano alcune corde e alcuni temi e soprattutto di una forte spinta a muoverci con coesione per rimuovere annose piaghe e ridare fiducia e speranza ai cittadini”.
Spiega Romeo: “In effetti, la Regione Calabria, per quanto concerne il settore fognario – depurativo, è stata chiamata in causa per due distinte procedure:
- la n. 2004/2034, riguardante 14 agglomerati con carico generato superiore a 15000 abitanti equivalenti, per la quale è stata già emessa la prima sentenza di condanna nell’ambito della causa C-565/10 pendente presso la Corte di Giustizia dell’Unione Europea, e si è in attesa della seconda sentenza, contenente le sanzioni pecuniarie comminate allo Stato membro e quindi, ai sensi dei relativi meccanismi di rivalsa, alle Regioni;
- la n. 2014/2059, che interessa allo stato circa 128 agglomerati con carico generato superiore a 2000 A.E”.
Ancora Romeo: “La precedente Amministrazione regionale ha pensato di sanare le criticità dei sistemi depurativi dei 18 comuni calabresi che hanno contribuito alla sentenza di condanna della Corte di Giustizia europea del 19 Luglio 2012 (Causa C565/10), utilizzando la Delibera CIPE 60/2012 con cui sono stati individuati una serie di interventi prioritari e urgenti a carattere regionale, attinenti ai settori del collettamento e della depurazione delle acque. In particolare, con la Delibera citata sono stati finanziati, in ambito regionale, n. 18 interventi d’area nel settore della depurazione, regolamentati mediante la sottoscrizione dell’ Accordo di Programma Quadro rafforzato (APQ raff.) ‘Depurazione delle Acque’ sottoscritto in data 5 marzo 2013 che, pertanto, ha sancito l’avvio del percorso realizzativo degli interventi a carico dei soggetti competenti. I processi realizzativi – sottolinea Romeo – registrano consistenti ritardi per via delle procedure di project financing (PF) che i soggetti competenti hanno messo in campo anche, e soprattutto, secondo le indicazioni a suo tempo impartite dal Dipartimento regionale. Dette procedure sono state contestate fin dall’inizio dal Ministero dell’Ambiente che ad aprile del 2015, è stato costretto a chiamare in causa l’ANAC che si è espressa con apposite pesanti censure”.
Ed ecco, ad avviso del capogruppo del Pd in Consiglio regionale, il ‘modus operandi’ della Giunta Oliverio: “Questa Amministrazione si è mossa tempestivamente e l’azione messa in campo ha consentito di ottenere considerazione e credito da parte del Governo e del Ministero in particolare. E’ stato predisposto un preciso programma per il superamento delle criticità riscontrate e per lenire i danni prodotti che sono tanti e tali con ripercussioni sugli enti locali e sull’ambiente”. Circa le criticità evidenziate nella procedure d’infrazione europea n° 2014/2059 in cui sono coinvolti 130 agglomerati della nostra regione per mancata conformità agli art. 3 e 4 della Direttiva 91/271/CEE, “l’attuale Amministrazione ha pensato di muoversi in questi termini: in ordine al punto specifico, ed inerente ai 128 agglomerati con carico generato superiore a 2.000 abitanti equivalenti in procedura di infrazione n° 2014/2059, ha predisposto un ‘Programma Stralcio’ degli interventi volti al superamento delle criticità riscontrate, con risorse recentemente assentite nell’ambito del Patto per la Calabria siglato il 30 aprile 2016 tra il premier Renzi e il Presidente della Giunta regionale. Ovviamente, e per non commettere gli errori del recente passato – puntualizza Romeo – non sarà consentito più spendere senza monitoraggio della spesa e della qualità della spesa. Ad una task force altamente competente sarà, dunque, affidata la regia delle operazioni, che vanno inquadrate nel superamento delle criticità tecniche riscontrate e nell’attuazione della legge di settore (quella sull’organizzazione del servizio idrico) per una efficiente ed efficace gestione dei segmenti del servizio di che trattasi”.
Conclude il capogruppo del Pd: “La Regione Calabria ha intrapreso con decisione, serietà e piena cognizione, il percorso che porterà all’affidamento del Servizio Idrico Integrato al Gestore unico, cui si è obbligati per precise disposizioni di legge. Procedure, queste ultime, e lo dico non per spirito polemico ma per amore della verità, fortemente compromesse per effetto delle ‘genialate’ delle operazioni di PF cui fa riferimento il senatore Gentile, sottosegretario del Governo Renzi”.