Detenuto evade dal carcere di Palmi durante l’ora d’aria
redazione | Il 24, Lug 2012
Ha utilizzato lenzuola legate per calarsi dal muro di cinta
Detenuto evade dal carcere di Palmi durante l’ora d’aria
Ha utilizzato lenzuola legate per calarsi dal muro di cinta
(ANSA) – PALMI (REGGIO CALABRIA) – Un detenuto, Angelo D’Agostino, 30 anni, di Rosarno è evaso dal carcere di Palmi mentre si trovava nel cortile per l’ora d’aria. L’uomo ha scavalcato i muri di due cortili ed ha raggiunto il muro perimetrale del carcere da dove si è calato utilizzando delle lenzuola legate come una fune. D’Agostino è stato condannato la settimana scorsa alla pena di sei anni di reclusione per spaccio di droga.
L’evasione è avvenuta nel primissimo pomeriggio ma la scoperta è avvenuta solamente dopo qualche ora quando gli agenti della polizia penitenziaria hanno effettuato il controllo all’interno delle celle. D’Agostino era detenuto in una cella di media sicurezza con altri detenuti. Dopo l’evasione sono state avviate le ricerche da parte della polizia penitenziaria, dei carabinieri e della polizia di Stato. Le forze dell’ordine hanno predisposto una serie di posti di blocco in tutta la zona di Palmi. Gli investigatori stanno sentendo anche i detenuti del carcere per ricostruire la dinamica dell’evasione.
SAPPE: IN CALABRIA SITUAZIONE GRAVE
“Quanto avvenuto nel carcere di Palmi è un fatto molto grave, ma è anche vero che la situazione in Calabria è ormai drammatica, a causa della carenza di personale e del sovraffollamento”. Lo affermano in una nota congiunta Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Damiano Bellucci, segretario nazionale. “Proprio nei giorni scorsi – aggiungono – abbiamo denunciato alla stampa che sono saltati dieci processi tra Palmi e Reggio Calabria, per la mancanza di personale. E’ necessario che il Dipartimento invii al più presto in Calabria un congruo numero di agenti, per gestire i processi e per rinforzare gli istituti, dove sono ristretti circa mille detenuti appartenenti alla criminalità organizzata, degli oltre tremila complessivamente detenuti nelle strutture calabresi”.
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