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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 07 OTTOBRE 2024

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Detenzione e spaccio di cocaina, assolti due calabresi. I dettagli Difesi dagli Avvocati Modafferi Annunziata e Ceruso Michele

Detenzione e spaccio di cocaina, assolti due calabresi. I dettagli Difesi dagli Avvocati Modafferi Annunziata e Ceruso Michele

| Il 02, Lug 2024

Nella tarda mattinata di oggi, il GUP presso il Tribunale Penale di Vibo Valentia, dott.ssa Ricotta, dava lettura del dispositivo di sentenza riconoscendo l’assoluzione ad entrambi gli imputati (una terza imputata che rispondeva in concorso, era stata invece rinviata a giudizio nella precedente udienza). L’attività della Procura che ha poi condotto alla contestazione del reato di spaccio, ha avuto origine da un’indagine per un omicidio accaduto nel giugno 2018 a Nicotera ai danni di un giovane locale. Secondo la Procura, all’origine dell’evento omicidiario si nascondeva un movente relativo agli ambienti dello spaccio di stupefacenti (specificatamente cocaina); da qui l’inizio di una serrata attività di intercettazioni e perquisizioni a capo di stretti parenti degli odierni imputati. Alla luce del materiale captato, la Procura contestava ai due coniugi, all’epoca titolari e gestori di un ristorante in nota zona balneare del vibonese, di avere organizzato una vera e propria piazza di spaccio.
La difesa del C.S. (Avv. Michele Ceruso) e quella della P.M. (Avv. Modafferi Annunziata), in sede di discussione, e prima ancora attraverso produzioni e scritti difensivi, illustrava al Tribunale tutta una serie di inutilizzabilita’ patologiche rispetto agli atti autorizzativi delle intercettazioni (sia in relazione alle Sezioni Unite Cavallo che proprio nel difetto formale e sostanziale del singolo atto autorizzativo), nonché utilizzabilità di verbali di sequestro di bilancini avvenuti nel noto ristorante.
Nel merito delle contestazioni, venivano passate al setaccio le singole intercettazioni, fornendo un’alternativa ricostruzione rispetto alla tesi della Procura, soprattutto in applicazione dei noti arresti di Legittimità in materia di cd. “Droga parlata”.
Il Pubblico Ministero, contestando le eccezioni difensive, concludeva la sua requisitoria con una spiazzante richiesta di condanna, nonostante il rito abbreviato, che partiva dal massimo editale della pena. Di diverso avviso e’ stato il GUP che all’esito della camera di consiglio assolveva entrambi gli imputati con la formula “perché il fatto non sussiste”.
Dopo 4 anni e numerose udienze, finisce il calvario giudiziario della giovane coppia che oggi può finalmente ritornare a confidare nella giustizia.