Ha bisogno di fare dialisi, ma in nessun centro della Piana di Gioia Tauro, né altrove, si trova un posto. Le liste sono chilometriche e manca il personale infermieristico. Comincia così il calvario di un uomo di San Ferdinando, R. A. di 45 anni, disoccupato, che versa in gravi disagi economici e che può contare solo sull’aiuto dell’unica nipote. A raccontare la sua storia, uguale a quella di molti altri, gravemente malati, che in Calabria non riescono ad ottenere un’adeguata risposta sanitaria, Silvana Conti, che fa parte del direttivo dell’Aido (Associazione italiana per la donazione degli organi, tessuti e cellule) di Taurianova, la quale prende a cuore il caso e comincia, tramite l’Associazione di cui fa parte, a bussare alla porta di chiunque possa dare una mano.
Ricoverato per una grave insufficienza renale il 1° giugno scorso all’ospedale di Polistena, vista la gravità delle sue condizioni di salute, i medici del Pronto Soccorso decidono di metterlo subito in dialisi. Il suo ricovero però dura solo 3 giorni, perché come si sa, i posti non bastano mai. Dimissioni arrivate senza aver prima trovato una soluzione al problema, ovvero una struttura che consenta all’uomo di ricevere il trattamento di dialisi necessario, ma cosa ancor più grave, secondo quanto riferito dalla signora Conti, con il “consiglio” di rivolgersi al medico curante, per trovare un centro deputato alla dialisi che lo accolga. Una doccia fredda per il 45enne, che non sa a chi rivolgersi. Il primo aiuto arriva dalla stessa Conti e dal dott. Violi, che presta servizio proprio nell’ospedale di Polistena, il quale attraverso una serie di telefonate riesce a tamponare l’emergenza, ma solo per alcuni giorni. Dopo la risposta negativa ricevuta dal Centro dialisi di Taurianova, che a quanto pare ha i posti ma non il personale infermieristico, il dott. Violi riesce a far accogliere il 45enne per un giorno nell’ospedale di Soriano e per altri 2 o 3, in quello di Serra San Bruno, grazie alla disponibilità immediatamente dimostrata dal dott. Pugliese, dirigente dell’emodialisi di questi due centri.
Nonostante molti stiano facendo i salti mortali per aiutare questo signore, emblema del disagio sanitario cui assistiamo ogni giorno, il problema non è affatto risolto. Ottenuti questi pochi giorni di cure, a chi si rivolgerà? Dove andrà per farsi curare? E soprattutto, chi lo accompagnerà in posti tanto lontani dal suo paese? Intanto, grazie al buon cuore dell’assistente sociale di Molochio Antonia Noto, un accompagnatore per Soriano e Serra San Bruno è stato trovato, ma poi, che farà? Sono questi gli interrogativi che in queste ore si sta ponendo la signora Conti, che ha voluto denunciare questa situazione insostenibile, e che tanto sta facendo per trovare una soluzione. «Quello che chiedo – ha spiegato la dirigente dell’Aido taurianovese – è che venga potenziato il servizio di dialisi di Taurianova da parte dell’Asp di Reggio Calabria, e nell’attesa che ciò venga fatto, che il personale deputato si metta una mano sulla coscienza e faccia un sacrificio in più per aiutare queste persone che hanno assoluto bisogno della dialisi».
Secondo i dati fornitici, nella stessa situazione dell’uomo di San Ferdinando infatti, versano altre 17 persone della Piana di Gioia Tauro, tutti necessitanti a breve termine di un trattamento dialitico. «Non voglio – ha continuato la signora Conti – che il mio impegno in tutti questi anni sia stato vano. Da sempre mi batto per la donazione degli organi, portando la mia testimonianza in giro per le scuole, le piazze e le varie manifestazioni, quando poi gli ammalati vengono lasciati al loro destino da chi dovrebbe prendersene cura, le Istituzioni in primis. Il primo appello lo rivolgo al comune di San Ferdinando, affinché faccia qualcosa per aiutare questo ammalato».