Di Natale, “Che fine hanno fatto i dodici milioni di euro previsti dal decreto Calabria?” Ho partecipato alla manifestazione organizzata dalle sigle sindacali per esprimere la mia solidarietà agli operatori sanitari. Servono nuove assunzioni
“Ho preso parte al sit-in tenutosi, oggi, nel piazzale antistante l’ingresso principale l’ospedale Annunziata di Cosenza e promosso dalle organizzazioni sindacali Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Fials e dai componenti della Rappresentanza sindacale unitaria dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza per manifestare tutta la mia solidarietà al personale sanitario sempre più abbandonato nel reggere, difficoltosamente, l’urto di una pandemia che ha messo a nudo le lacune del sistema sanitario calabrese”. Lo afferma il Segretario-Questore dell’assemblea regionale della Calabria, Graziano Di Natale, evidenziando, nell’ennesima denuncia sulla sanità pubblica, la necessità di adottare provvedimenti inderogabili e consequenziali alla carenza di personale. “Da mesi ormai -dichiara Di Natale- chiedo alla Giunta Regionale, alla struttura commissariale, all’azienda sanitaria provinciale, nuove assunzioni e lo sblocco del turn-over. La tutela degli attuali livelli occupazionali, tenuto conto dei loro inumani sacrifici, passa anche attraverso il rimpolpamento del personale medico, infermieristico ed Oss. Ho sempre proposto la riapertura delle strutture ospedaliere fruibili e le assunzioni ma in Calabria quel che dovrebbe essere normale appare utopia”.
Il Vicepresidente della commissione regionale contro la ‘ndrangheta continua attenzionando defezioni e possibili soluzioni dell’emergenza nell’emergenza: “Che fine hanno fatto i dodici milioni di euro previsti, per assunzioni straordinarie ed urgenti, nel decreto Calabria? Possibile che non possa esser trovata una soluzione alla perenne emergenza che vive l’Annunziata di Cosenza? Non c’è peggior sordo di chi non vuol ascoltare. Sulla sanità, finora, abbiamo assistito al gioco delle tre carte. Uno scarica barile di responsabilità dietro il quale si è celato il pressappochismo di chi avrebbe dovuto fare e non ha fatto dimostrando incapacità e assenza di lungimiranza. Servono assunzioni immediate e la riapertura delle strutture ospedaliere chiuse. Una su tutte quella di Lungro, dopo l’attivazione dei quindici posti letto per malati Covid-19 all’ospedale di Rogliano. Capisco – conclude – che in campagna elettorale i proclami siano, per loro, frequenti ma sulla sanità servono i fatti. Il sistema è al collasso. Urgono provvedimenti rapidi. Continuerò, anche da solo, a battermi per una gestione differente della cosa pubblica”.