Di Natale: “Non vogliamo più delegare il nostro pensiero ad altri, se si vuole interloquire siamo pronti all’ascolto” "Ma bisogna che la Calabria sia al centro della discussione politica e innovare la classe dirigente"
“Bisogna ora fare i conti con un nuovo modo di intendere la rappresentanza politica, con la voglia di innovare.
Entusiasmo, partecipazione e voglia di dire basta a quanti fino ad oggi hanno governato i processi politici in Calabria.
Davanti ad una Sala degli Specchi affollatissima è suonata la campanella per la vecchia classe dirigente.
Sindaci, amministratori , giovani e tantissimi simpatizzanti hanno discusso delle emergenze della Calabria e della voglia di provare a cambiare le cose”.
È quanto afferma Graziano Di Natale. L’apertura è stata affidata a Francesca Branchicella e Michele Dima.
Subito dopo gli interventi del Sindaco di Paola Giovanni Politano, del Sindaco di Santo Stefano di Rogliano Lucia Nicoletti, del Sindaco di Tortora Antonio Iorio, Donatella Deposito Sindaco di Parenti che hanno raccontato la storia delle loro comunità e i problemi che giornalmente devono affrontare a mani nude.
Poi la volta degli amministratori Silvio Ranieri di Montalto Uffugo, Angelo Severino di Morano Calabro, Luca Covelli di Casali del Manco, Sara Scarola di Tarsia, Gianfranco Bria di Montalto Uffugo, Alessandro Greco di Castiglione Cosentino.
Tutti hanno richiamato l’esigenza di avere un nuovo spazio di discussione e di restituire credibilità all’impegno politico.
Le conclusioni poi sono state affidate a Graziano Di Natale.
“Credo che questa sera sia suonata la campanella per quanti fino ad oggi hanno gestito il processo politico in Calabria ed in particolare nel Partito Democratico.
Il partito nazionale non può più far finta di nulla, siamo pronti al dialogo, sia chiaro non deleghiamo nessuno ne tantomeno staremo con il cappello in mano.
La nostra è una regione piena di insidie e di incompiute non solo quelle che riguardano i lavori pubblici ma parli di diritti.
Alcuni diritti vengono negati ecco perché il messaggio anche ai candidati alla segreteria nazionale: vogliono ascoltarci? Bene, altrimenti ce ne faremo una ragione.
Vogliamo vedere l’Italia al contrario partendo proprio dalla Calabria e dalle sue emergenze.
Dalle nostre proposte parte il confronto ma soprattutto parte da questo luogo che non è più astratto ma concreto”.