Il leader di Idv incalza: “La sua composizione lascia poco spazio all’ottimismo”

Di Pietro: “Aspettiamo Letta alla prova dei fatti”

Il leader di Idv incalza: “La sua composizione lascia poco spazio all’ottimismo”

ROMA – ‘I dati sulla disoccupazione sono allarmanti. Se, poi, a questa fotografia gia’ tragica, affianchiamo la lista delle persone che, quasi quotidianamente, arrivano sino al punto di togliersi la vita per mancanza di lavoro o perche’ strozzate dai debiti, il quadro e’ completo: l’Italia e’ sull’orlo di un burrone’. E’ quanto scrive sul suo blog il leader Idv Antonio Di Pietro. ‘Non ci vuole molto – aggiunge – a capire che per far ripartire l’economia del nostro Paese il primo problema da risolvere e’ proprio quello occupazionale – aggiunge l’ex Pm di Mani Pulite – finora, di promesse e belle parole ne abbiamo sentite a bizzeffe. Tutte perfettamente inutili perche’ non supportate da interventi concreti. Non c’e’ piu’ tempo da perdere. E lo
dico soprattutto al governo Letta che certamente aspettiamo alla prova dei fatti ma che, gia’ dalla sua composizione, lascia spazio a ben poco ottimismo. La speranza e’ l’ultima a morire ma non credo che questo esecutivo, espressione dei poteri forti, dilaniato e succube dei ricatti da parte delle forze e che lo sostengono, avra’ la capacita’ e la determinazione di mettere in atto quei provvedimenti utili all’Italia’. Secondo Di Pietro ‘a nulla servira’ il passo fatto dalla Banca centrale europea, che ha deciso di tagliare il tasso di rifinanziamento dell’Eurozona, portandolo allo 0,5%, se poi le banche Italiane continueranno a praticare strozzinaggio nei confronti delle piccole e medie imprese, concedendo prestiti a un tasso che va dal 7 all’8%. E’
urgentissimo, poi, intervenire drasticamente su un sistema fiscale che con l’Irap strangola proprio le imprese che piu’ danno lavoro’. ‘Questo governo ha un solo dovere: far ripartire la nostra economia e, per questo, c’e’ bisogno di coraggio, liquidita’ e capacita’ di sottrarsi ai ricatti di chi pensa solo al proprio interesse e non a quello del Paese’, conclude Di Pietro.