Dieni (M5S), “Regione come Minculpop” È una decisione del tutto incomprensibile, anche alla luce del fatto che, in queste difficili settimane, le aziende calabresi hanno sempre fornito informazioni precise e puntuali, a differenza della stessa Regione
«La Regione ha deciso di usare metodi da Minculpop per accentrare le informazioni sul Coronavirus e mettere il bavaglio a tutte le aziende sanitarie e ospedaliere della Calabria. Sono metodi inaccettabili, ancora di più perché adottati in un momento drammatico, rispetto al quale la principale istituzione regionale dovrebbe professare trasparenza e garantire puntuali e precisi servizi informativi ai cittadini».
È quanto afferma la deputata del Movimento 5 stelle Federica Dieni in merito alla direttiva del dipartimento Salute che accentra il flusso delle informazioni sull’epidemia da Covid-19 e vieta la pubblicazione dei bollettini delle singole aziende sanitarie.
«È una decisione del tutto incomprensibile, anche alla luce del fatto che, in queste difficili settimane, le aziende calabresi hanno sempre fornito informazioni precise e puntuali, a differenza della stessa Regione, spesso inciampata in errori grossolani che hanno alimentato la confusione tra la popolazione. Le informazioni errate – spiega ancora la parlamentare 5 stelle – le ha infatti più volte fornite la Protezione civile regionale, retta prima da un dirigente che non conosceva la differenza tra un ventilatore polmonare e un ventilatore a soffitto, e ora da un altro facente funzioni che non rilascia dichiarazioni per paura di incappare nelle stesse gaffe del suo predecessore. Insomma, alla Prociv la situazione non è delle migliori».
«Quanto all’imposizione del bavaglio – spiega ancora la parlamentare 5 stelle –, appare come l’estremo tentativo di controllare tutte le informazioni relative al Coronavirus in Calabria, in modo da silenziare e far passare in cavalleria le tante e gravi lacune della Regione nella gestione di questa emergenza. Come dire: senza i dati scorporati, sarà più difficile operare dei riscontri e accertare le responsabilità dei vertici regionali. Lo stesso ordine dei giornalisti della Calabria ha rilevato le contraddizioni insite in questa decisione e chiesto che il bollettino regionale fornisca i dati comune per comune».
«Oggi più che mai, del resto – conclude Dieni –, è necessario che i cittadini siano pienamente informati su quanto accade, perché solo dalla conoscenza dei fenomeni derivano comportamenti corretti e responsabili. Alla Regione Calabria sembrano averlo dimenticato».