banner bcc calabria

“Dietro la frase del consigliere Graziano (“La proposta si illustra da sé”) ci sia una coscienza molto ben informata di quello che si stava compiendo”

banner bcc calabria

banner bcc calabria

L’impegno politico delle Regioni e dei propri governatori è un impegno morale e civile da non sottovalutare, tuttavia non possiamo rimanere in silenzio davanti a quanto successo all’ultimo consiglio Regionale Calabrese.
La legge approvata in fretta e furia dai consiglieri regionali calabresi in piena crisi scatenata dall’emergenza coronavirus è di fatto un privilegio di una casta che va abolita e che dovrebbe occuparsi degli interessi dei Calabresi.

Il consiglio regionale ci ha messo 120 secondi a votare la legge proposta da Giuseppe Graziano , alla richiesta del presidente Domenico Tallini di spiegare la norma prima di metterla ai voti, ha risposto: “Si illustra da sé”.

Via con l’unanimità che certifica una delle pagine più imbarazzanti e deplorevoli del Consiglio regionale calabrese. Un voto ai limiti del grottesco che lascia tutti senza parole. La spiegazione su quello che è accaduto in aula in quei due minuti è che: o i consiglieri regionali ci hanno provato e sono stati beccati (e per questo ora stanno cercando di correre ai ripari), o non sapevano nemmeno ciò che stavano votando.

Quest’ultima ipotesi, però, è altrettanto imbarazzante e, soprattutto, non esclude che dietro la modifica della legge del 2019 (quella con cui sono stati cancellati i vitalizi introducendo il sistema contributivo, ndr) e dietro la frase del consigliere Graziano (“La proposta si illustra da sé”) ci sia una coscienza molto ben informata di quello che si stava compiendo.

La legge Consente a chiunque abbia fatto parte dell’assemblea, anche solo per un giorno, di ricevere comunque il trattamento di fine mandato, cioè una sorta di pensioncina mensile. Unica condizione, se espulso dall’assemblea – magari per ineleggibilità o per effetto del ricorso di uno dei non eletti – il politico deve preoccuparsi di versare mensilmente i contributi per tutto il mandato del Consiglio di cui non fa più parte è una cosa che indegna molto tutti gli amministratori comunali facenti parte della Regione Calabria . In questo modo, al termine della legislatura tutti avranno diritto ad un obolo mensile. Una sorta di rivoluzione per quell’assemblea che, durante la scorsa legislatura, aveva abolito i vitalizi, all’articolo 7 comma 4 della legge regionale numero 13 del 2019, e permesso di mettere da parte un tesoretto rivelatosi poi utile da spendere per interventi urgenti in periodo di pandemia.
Io come tutti i colleghi amministratori di Anci Giovani Città Metropolitana di Reggio Calabria ci sentiamo davvero indignati da quanto successo e ci muoveremo affinché la legge sia abrogata immediatamente.

In un momento così delicato e particolarmente triste e difficile per chiunque, un gesto così va condannato senza se e senza ma.

Siamo pronti a farci sentire e muoverci per poter far sì che arrivi al consiglio regionale il nostro disappunto e il nostro sdegno auspicando che tutte le forze politiche si possano realmente impegnare per risolvere i problemi che vive il nostro territorio e l’unica città Metropolitana della Regione Calabria.