Dimensionamento scolastico, malumori nella Piana di Gioia Tauro
redazione | Il 30, Dic 2011
Longo (Prc): “La Regione impugni la norma davanti alla Corte costituzionale”
di DANILO LORIA
Dimensionamento scolastico, malumori nella Piana di Gioia Tauro
Longo (Prc): “La Regione impugni la norma davanti alla Corte costituzionale”
di Danilo Loria
CINQUEFRONDI (RC) – Il giorno dopo l’approvazione del piano di dimensionamento scolastico in Consiglio provinciale, diversi sono i malumori sul territorio della Piana di Gioia Tauro, che in diverse realtà subisce accorpamenti che penalizzano soprattutto i piccoli comuni a rischio isolamento, “creando – a detta del consigliere provinciale Giuseppe Longo – disagi alle famiglie ed agli studenti che vedono ulteriormente ridotta l’offerta formativa, la sua articolazione e fruibilità sul territorio”. L’accorpamento è “figlio di una grave e pericolosa riforma Gelmini – continua Longo – che ha comportato un ridimensionamento significativo del ruolo della scuola statale, producendo un indebolimento progressivo del progetto didattico e formativo, riducendone ovviamente la qualità”. La palla adesso passa all’ente regione “la quale – dice Longo – a differenza di moltissime altre regioni d’Italia, non ha ancora proceduto ad impugnare di fronte alla Corte Costituzionale l’art. 19 della Legge 111/2011, in quanto la norma invade spazi riservati alla potestà legislativa delle regioni. Dispiace, in verità, che il presidente Scopelliti si sia guardato bene dal non impugnarla – prosegue – per non fare un torto politico ai suoi amici del Pdl mettendo in secondo piano gli interessi delle famiglie e degli studenti calabresi che sono tra i più colpiti in Italia dalla riforma Gelmini”. Tutto cio causerà “difficoltà finanziarie ancora più accentuate di quelle attuali per le scuole statali”. Il consigliere di opposizione chiude con l’augurio che “la Regione dichiari in ogni luogo che la riforma è sbagliata perché nuoce il territorio e possa decidere, ora che Berlusconi non è più al Governo, di presentare ricorso di incostituzionalità per l’articolo 19 della manovra finanziaria di luglio, per tentare di bloccare una riforma sbagliata”.
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