D’Ippolito (M5S), interrogazione su presunto collegamento politico di un arrestato con il candidato Mascaro Presentata al ministero interno per le recenti dichiarazioni dello sfidante al ballottaggio Ruggero Pegna a Lamezia Terme
“Ho presentato un’interrogazione al ministro dell’Interno sul contenuto delle recenti dichiarazioni di Ruggero Pegna, candidato sindaco di Lamezia Terme, o in una lista dello sfidante Paolo Mascaro e un soggetto da poco arrestato per usura ed estorsione, tra l’altro assieme accusato di ricettazione e detenzione abusiva di armi comuni da sparo e di materiale esplosivo”. Lo afferma, in una nota, il deputato M5S Giuseppe d’Ippolito, che precisa: “Se fosse provato questo collegamento elettorale dell’arrestato con un candidato di Mascaro, saremmo di fronte a una vicenda allarmante, che confermerebbe tutti i dubbi che io e il Movimento 5 Stelle abbiamo sollevato nel tempo sui rapporti politici ed elettorali riconducibili all’ex sindaco di Lamezia Terme, Comune sciolto per infiltrazioni proprio durante il suo mandato”. “Si tratta allora – sottolinea il deputato 5 Stelle – di verificare alla svelta il caso in questione ed anche le storie personali dei candidati nelle liste dei due aspiranti sindaco giunti al ballottaggio”. “Ricordo – sottolinea il deputato del Movimento 5 Stelle – che con il nuovo articolo 416-ter è punito chiunque accetti in via diretta e immediata o tramite interposta persona la promessa di procacciare voti fatta da un appartenente ad associazione mafiosa. La pena è aumentata della metà se il beneficiario di quei voti viene poi eletto”. “Per evitare l’ennesimo scioglimento del Comune di Lamezia Terme – conclude D’Ippolito – avevamo chiesto controlli, a partire dalle singole forze politiche, con piena coscienza di tutti i danni prodotti alla comunità locale dallo scioglimento e dal commissariamento per ‘ndrangheta. Lamezia Terme non può subire ancora, per responsabilità che all’occorrenza sono dei vecchi partiti, l’onta di un nuovo scioglimento e l’ennesima compressione della democrazia”.