Direttore “L’Ora della Calabria”: “Rischio chiusura”
redazione | Il 28, Mar 2014
Sindaco Cosenza: “Imprenditori aiutino ‘Ora Calabria'”. Gd Calabria: “Investire su L’Ora della Calabria per garantire pluralità d’informazione”
Direttore “L’Ora della Calabria”: “Rischio chiusura”
Sindaco Cosenza: “Imprenditori aiutino ‘Ora Calabria'”. Gd Calabria: “Investire su L’Ora della Calabria per garantire pluralità d’informazione”
CATANZARO – “Non so per quanto ancora andremo in edicola. Da domani potrebbe essere l’ultimo giorno, non abbiamo certezza alcunchè”. E’ quanto scrive il direttore dell’Ora della Calabria, Luciano Regolo, in un editoriale pubblicato sul giornale. Nelle settimane scorse L’Ora della Calabria è stato al centro della vicenda della mancata uscita del giornale che riportava la notizia dell’indagine nei confronti di Andrea Gentile, il figlio del senatore del Nuovo Centrodestra Antonio Gentile che si è dimesso dalla carica di sottosegretario. Nella vicenda è coinvolto anche lo stampatore del giornale, Umberto De Rose, che avrebbe fatto pressioni per non far pubblicare la notizia. “Come vi avevo già rivelato – aggiunge Regolo – il nostro giornale ha accumulato nell’esercizio precedente un forte passivo. L’editore non è più in condizione di ricapitalizzare e quindi domani verrà nominato un liquidatore. De Rose, il nostro stampatore, che minacciò Alfredo Citrigno usando le vicende giudiziarie che riguardano la sua famiglia e il presunto potere che avrebbe potuto esercitare su di esse il senatore Gentile, per convincermi a ‘cacciare la notizia’ sul figlio di Tonino, avrebbe fatto sapere che acquisirà, come principale creditore, questa testata che in questo periodo sta registrando ottimi risultati, in termine di vendite e di introiti pubblicitari. Io spero per la Calabria intera, per i valori in cui non smetterò mai di credere, che ciò non accada”. “Noi crediamo – prosegue – nei calabresi, numerosi, che ci stanno sostenendo, e che di certo non assisteranno passivi a ciò che si sta consumando, e riconosceranno un’eventuale Ora della Calabria ‘imbavagliata’. Se questa dovesse essere la nostra ultima uscita, permettetemi di dire grazie innanzitutto a voi lettori”.
Sindaco Cosenza: “Imprenditori aiutino ‘Ora Calabria'”
”Un giornale che chiude è un megafono in meno che racconta ciò che accade attorno alla gente, un respiro di vivacità intellettuale che, a prescindere dalle linee editoriali scelte, pone sempre un freno a quel pensiero unico che non garantisce la crescita di un territorio”. Lo afferma il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, circa la situazione del quotidiano L’Ora della Calabria. ”Faccio mio l’appello pubblicato oggi in prima pagina e firmato dal Comitato di redazione – aggiunge il Sindaco – sperando che dal mondo dell’imprenditoria qualcuno lo raccolga e intervenga a rilanciare la testata. Significherebbe investire in risorse umane che, con le ‘penne’ più note, i redattori, i corrispondenti, i poligrafici e il personale amministrativo, rappresentano un patrimonio di competenze che, alla luce dell’attuale stato di crisi, sarebbe un peccato disperdere. E, soprattutto, significherebbe investire nella sacrosanta pluralità d’informazione che la nostra regione non può permettersi di far venire meno”.
Gd Calabria: “Investire su L’Ora della Calabria per garantire pluralità d’informazione”
La vicenda che riguarda l’Ora della Calabria è triste e preoccupante. Un giornale che viene meno in una terra come la nostra rappresenta una bocca cucita in più. In una Regione dove il confronto molto volte è poco libero la pluralità d’informazione è essenziale. Speriamo ci siano imprenditori calabresi pronti investire per aiutare e rilanciare questo importante organo d’informazione. Su l’Ora della Calabria scrivono giornalisti preparati, coraggiosi, ragazzi che sognano di poter fare questo lavoro nella nostra Regione, è soprattutto per loro che bisogna trovare il coraggio di investire. Ci stringiamo accanto a loro auspicando che la situazione si possa risolvere nel migliore dei modi. Chiudere un giornale significa arrestare il giudizio critico, la nostra terra non può permettersi anche questo.