“Diritti e lavoro” nel primo maggio organizzato a Melicucco Manifestazione dell’associazione "Nuovi Orizzonti"
Organizzato dall’associazione “Nuovi Orizzonti” di Melicucco è stato celebrato il primo Maggio con un Convegno dibattito sul tema “Diritti e Lavoro” e uno spettacolo di musiche folkloristiche. Un appuntamento che ha registrato tanta partecipazione di giovani e famiglie all’interno del Parco Baronelli. Nel portare il suo saluto, Deborah Ciricosta, Presidente dell’Associazione che ha sede a Melicucco, ha ricordato che questa ricorrenza non veniva celebrata da anni e l’associazione Nuovi Orizzonti ha voluto organizzare questa iniziativa per parlare del mondo del lavoro, anche se, viviamo un una realtà, dove tanti giovani non hanno l’opportunità di trovare una occupazione e sono costretti ad emigrare. “Noi dobbiamo – ha affermato la Ciricosta – fare di tutto perché i giovani restino qui”. “Come Amministrazione Comunale – ha sostenuto il Sindaco Salvatore Valerioti- siamo vicino al mondo del lavoro ma soprattutto a chi il lavoro non ce l’ha”.
Carmela De Marzo, in rappresentanza del Sindacato Uila-Uil, ha ripercorso le tappe che hanno visto nascere il primo Maggio nel mondo iniziato con la conquista delle “otto ore lavorative”. “Oggi voglio ricordare – ha affermato Giorgio Castella del direttivo del Comitato Conurbazione- il grande scrittore e uomo politico Maropatese, Fortunato Seminara, che moriva proprio il Primo Maggio del 1984”. Franco Nasso, già vicesindaco di Melicucco, ha voluto ricordare coloro ai quali vengono negati i diritti e soprattutto le persone con disabilità, alle quali, spesso, si nega il diritto ad avere i servizi essenziali e assistenza sanitaria adeguata.
Franca Ieranò, presidente dell’Associazione socio culturale “Progetto Donna” di Cinquefrondi, ha parlato della condizione femminile nella società moderna, affermando che in Italia “Solo il quaranta per cento delle donne vivono una condizione lavorativa e spesso debbono lottare anche sul posto di lavoro per difendere la propria condizione di donne lavoratrici”. Dopo l’intevento di Giusi Spada, la quale ha voluto portare una testimonianza diretta sul degrado della sanità in Calabria, è toccato ad Aldo Polisena concludere il dibattito: “Se oggi noi possiamo celebrare il Primo Maggio- ha affermato Polisena- è perché della gente è morta per difendere questa ricorrenza. Oggi non è una semplice celebrazione ma vuole essere anche una denuncia sulla condizione del Sud. Ogni anno quindicimila giovani laureati e diplomati lasciano la Calabria in cerca di lavoro al Nord e nei paesi Europei”.
“La forbice tra Nord e Sud è cresciuta e con l’introduzione dell’Autonomia Differenziata, richiesta da alcune Regioni ricche del Nord Italia, noi rischiamo di diventare sempre piu’ poveri. Anche il Presidente del Consiglio dei Ministri,Giuseppe Conte, a Reggio Calabria, ha riconosciuto che al Sud sono stati sottratti sei miliardi di spesa, corrispondenti alla perdita di trecentomila posti di lavoro. Ecco perché il Primo Maggio, per noi, non deve essere solo celebrativo, ma deve essere anche un momento di impegno e di lotta”.