“Dirty Soccer”, Palazzi incontra vertici Dda Catanzaro Il procuratore federale della Figc analizza l'inchiesta sul fenomeno del calcioscommesse
CATANZARO – Il procuratore federale della Figc, Stefano Palazzi, ha incontrato questa mattina i vertici della Procura di Catanzaro per congratularsi per l’ottimo lavoro portato avanti nell’ambito dell’inchiesta sul fenomeno calcioscommesse, “Dirty Soccer”, che ha visto coinvolti calciatori, ex calciatori, direttori sportivi, dirigenti e tesserati di diverse società di Serie B, Lega Pro e serie D.
I magistrati di Catanzaro sono stati, inoltre, al centro della cronaca degli ultimi giorni in merito alla richiesta della Direzione distrettuale antimafia di sequestro del Crotone. La società rientrerebbe nel lungo elenco di beni, per un valore totale di circa 800 milioni di euro, su cui l’antimafia calabrese vorrebbe apporre i sigilli.
Secondo l’accusa, il patron del Crotone Calcio, Raffaele Vrenna e il fratello Giovanni sarebbero socialmente pericolosi, per presunti rapporti con esponenti della ‘ndrangheta, tanto da richiedere nei loro confronti la misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per 5 anni.
Il tribunale di Crotone ha rigettato la richiesta, ma l’accusa ha presentato ricorso sul quale si dovrà ora pronunciare la corte d’appello di Catanzaro. Lo stesso presidente del Crotone, nei giorni scorsi, aveva evidenziato che la stampa ha enfatizzato troppo il ricorso della Procura e che, invece, «è stato riconosciuto giurisdizionalmente che i fratelli Vrenna sono stati, e sono tuttora, vittime di angherie e vessazioni delinquenziali mafiose e non già conniventi».