Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), LUNEDì 23 DICEMBRE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Disagi ancora forti nel Salernitano. Timori di atti di sciacallaggio

Disagi ancora forti nel Salernitano. Timori di atti di sciacallaggio

| Il 11, Nov 2010

Notte in auto per gli evacuati, nuova esondazione del Tanagro. Napolitano in Veneto incontra i sindaci delle zone alluvionate

Disagi ancora forti nel Salernitano. Timori di atti di sciacallaggio

Notte in auto per gli evacuati, nuova esondazione del Tanagro. Napolitano in Veneto incontra i sindaci delle zone alluvionate

 

PADOVA – Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è giunto poco fa in Prefettura a Padova per incontrarsi con i sindaci delle zone alluvionate della provincia euganea. All’incontro, con il primo cittadino di Padova, Flavio Zanonato, e il Governatore Veneto, Luica Zaia, prendono parte una ventina di sindaci dei comuni del padovano. Più tardi il Capo dello Stato si recherà, per un forum, nella redazione de “Il Mattino di Padova” e, in seguito, al convegno con cui si celebrano i 60 anni di attività del Cuamm, l’associazione padovana dei medici missionari per l’Africa. NUOVA ESONDAZIONE TANAGRO,CHIUSA STRADA A TRAFFICO – Un’altra importate arteria è stata chiusa al traffico nel Vallo di Diano, a sud di Salerno, a causa dell’esondazione del fiume Tanagro. Dalle prime ore di questa mattina è stato interdetto il traffico veicolare sul rettilineo San Marzano che collega Atena Lucana Scalo con i comuni di San Rufo, San Pietro al Tanagro e Sant’Arsenio. Gli automobilisti diretti a tali comuni sono costretti ad un lungo giro passando per il territorio comunale di Polla. Dopo l’ esondazione del fiume Tanagro, continuano i disagi nelle aree rurali di Sala Consilina, il centro capofila del Vallo di Diano, a sud di Salerno. Questa mattina i vigili del fuoco del locale distaccamento sono impegnati in località Barca nel recupero di una trentina di animali che vagano per le campagne dopo essere scappati dalle stalle completamente allagate. E, sempre in località Barca, si sta provvedendo all’ assistenza di diverse famiglie le cui abitazioni sono allagate nei piani terreni. Risultano disperse, inoltre, oltre cento pecore di un gregge investite, sempre in località Barca, da un’ondata di acqua fuoriuscita dagli argini del Tanagro. Molto probabilmente le pecore potrebbero essere morte annegate. NOTTE IN AUTO PER EVACUATI, TEMONO SCIACALLAGGI – Situazione in lento miglioramento a Capaccio-Paestum. Il fiume Sele sta infatti gradualmente rientrando negli argini, dopo che nella notte tra martedì e mercoledì, era esondato in più punti allagando colture e abitazioni e costringendo circa 300 persone ad abbandonare le case, dopo l’evacuazione disposta dal sindaco Pasquale Marino. Una evacuazione che resta ‘sulla carta’, dato che la stragrande maggioranza degli sfollati ha preferito trascorrere la notte in auto, a pochi metri dalle case, o, al più, da parenti e amici, senza accogliere l’invito del primo cittadino a trasferirsi negli alberghi della zona. La paura della gente, infatti, resta quella di possibili fenomeni di sciacallaggio. Intanto, da questa mattina, mentre la pioggia incessante dei giorni scorsi si è trasformata in una leggera pioggerellina, le prime famiglie evacuate stanno rientrando nelle case, sommerse da fango e detriti. Al momento, la preoccupazione prioritaria è quella di riparare al più presto gli argini del fiume rotti dalla furia dell’acqua e sono al lavoro gli operai del Consorzio di Bonifica e i funzionari del comando di Polizia Municipale per il ripristino degli argini dell’affluente ‘Ciorlito’, che due notti fa ha sommerso decine di ettari coltivati e messo in ginocchio sei aziende zootecniche. Intanto, i funzionari del Comune hanno avviato i primi sopralluoghi per la conta dei gravissimi danni subiti. “L’ allarme non è cessato – spiega il sindaco Marino – la situazione si è stabilizzata, ora dobbiamo sperare che non torni la pioggia”. Le scuole e gli uffici sono regolarmente aperti, anche perché, in questa zona, l’erogazione idrica non è mai stata interrotta, e qualche problema si registra solo per Capaccio capoluogo. “Ci stiamo impegnando tutti per un ritorno alla normalità – ha proseguito Marino – ho letto delle polemiche di alcuni residenti riguardo l’assenza o i ritardi della Protezione civile. Posso garantire che la Protezione Civile provinciale sta lavorando gomito a gomito con quella comunale da giorni senza un momento di pausa. Del resto, il Centro Operativo Comunale della protezione civile si è insediato tre giorni fa, ben prima della esondazione del Sele”.La provincia di Salerno è la zona più colpita dal maltempo in Campania. Sono 400 gli sfollati nelle campagne di Capaccio per lo straripamento del fiume Sele. L’esondazione ha provocato la rottura di una condotta idrica dell’acquedotto del Basso Sele, che serve la zona orientale di Salerno e 14 Comuni tra i quali grossi centri come Battipaglia, Eboli, Pontecagnano ed Agropoli, in totale 500 mila persone. Per il ripristino della rete, danneggiata in un tratto di circa tre chilometri, si prevede un mese di tempo. I danni ammontano a 5-6 milioni di euro. La Protezione civile della Campania sta valutando, con l’assessore Eduardo Cosenza, interventi straordinari per un approvvigionamento idrico minimo della popolazione. Da domani arriveranno autobotti e imbustatrici d’acqua. Si ipotizza la riapertura di vecchi pozzi, anche se la strada più percorribile nell’immediato sembra quella del rifornimento, con autobotti, dei serbatoi esistenti nei singoli Comuni. Nei supermercati di Salerno, intanto, è già scattata la caccia all’acqua minerale. Gli sfollati di Capaccio accusano Verdi ed ambientalisti per aver ostacolato in questi anni la pulizia del letto del Sele e chiedono un’assunzione di responsabilità. Le coltivazioni della fertile Piana del Sele e gli allevamenti di bufale, invase dall’ acque, si sono trasformate in laghi. A non aver retto – secondo la Protezione civile regionale – é l’ intero sistema fognario. Il sindaco di Capaccio Pasquale Marino ha chiesto la dichiarazione dello stato di crisi. Allagamenti anche nell’ area sarnese dove non ha retto il sistema di drenaggio. Le forti raffiche di vento e le correnti marine rendono più difficile la situazione ostacolando il deflusso dell’ acqua in mare. A Nocera Inferiore, ancora nel salernitano, 1100 persone sono state evacuate a scopo precauzionale nella zona del Vescovado, colpita dalla frana del 2007. In questo caso, però, si tratta di uno stato di allarme che dovrebbe rientrare nelle prossime ore. Abitazioni e campi allagati anche nel Vallo di Diano ed a Sala Consilina, dove i vigili del fuoco sono intervenuti con elicotteri per salvare tre persone dalle acque del Sele. Sono monitorati gli argini del fiume Volturno, nel casertano, per l’ aumentato apporto di acqua del Calore, che nel pomeriggio é straripato a monte ed a valle del centro abitato di Benevento. Nel napoletano, alla periferia di Castellammare di Stabia, l’acqua del fiume Sarno, straripato, ha invaso Via Cosenza, al Rione San Marco. Decine di commercianti e piccoli imprenditori hanno protestato per l’ allagamento di depositi e locali di lavoro. In via Ripuaria, chiusa al traffico da ieri notte, un automobilista che si era avventurato con la sua auto nella zona é stato investito dall’ onda di piena del fiume Sarno. I vigili del fuoco lo hanno salvato, trascinando l’ auto all’ asciutto e la polizia municipale lo ha multato subito dopo. Nel Golfo di Napoli sono ripresi i collegamenti dei traghetti, mentre il mare forza 5 blocca ancora gli aliscafi. Annullato il collegamento via nave Napoli-Cagliari. A Napoli, dove ha smesso di piovere da questa mattina, i vigili del fuoco hanno effettuato una quarantina di interventi di soccorso e stanno smaltendo l’ arretrato. La Protezione civile segnala un miglioramento del tempo per la giornata di domani.(ANSA)