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Disastro ambientale, la procura di Palmi sequestra una azienda di Gioia Tauro scaricava gli inerti nel fiume Petrace. La soddisfazione dell’ex sindaco Aldo Alessio

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Giungano da parte mia personale i più vivi ringraziamenti al Comandante della Capitaneria di Porto di Gioia Tauro, C.F. Martino Rendina, e ai suoi uomini che, sotto il coordinamento del Procuratore della Repubblica di Palmi, Emanuele Crescenti, nella loro attività di indagine e di controllo antinquinamento del territorio nell’Operazione denominata “Nettuno”, hanno posto i sigilli ad una azienda operante nel settore degli inerti nel territorio del Comune di Gioia Tauro perché scaricava nel Fiume Petrace liquidi non depurati, inquinandone le acque e con esse anche le acque del tratto di Mare Tirreno antistante la costa del Comune di Gioia Tauro e in parte quello della Tonnara della vicina Palmi. È nostro auspicio che questi controlli sull’antinquinamento del territorio, iniziati diversi anni fa, e che chiudono il cerchio di monitoraggio di un’area più vasta compresa tra i Fiumi Petrace, Budello e Mesima, con iniziative svolte da tutte le Forze dell’Ordine, compreso la Guardia Forestale dell’Arma dei Carabinieri e la Guardia di Finanza, e che vede impegnate anche le due Procure della Repubblica come, nel nostro caso, quelle di Palmi e di Vibo Valentia, stanno portando, oggi, risultati importanti e significativi sul miglioramento dello stato di salute delle acque del mare e dei fiumi, oramai visibili giornalmente in questa stagione balneare migliore di quella precedente. Ciò a dimostrazione che se si continuerà su questa strada e con questo importante impegno in materia ambientale e con la dovuta collaborazione dei cittadini che devono informare le autorità competenti quando si accorgono di una qualsiasi forma di inquinamento prodotto, è possibile migliorare la qualità delle acque dei fiumi e del mare a garanzia della salute di tutti noi e di una migliore stagione balneare che porterà anche una maggiore salute economica del territorio, soprattutto negli anni che verranno. E’ auspicabile altresì che, anche in questi casi, i magistrati che conducano le inchieste individuano anche i Comuni come “parti offese” al fine della loro costituzione di parte civile contro gli inquinatori e gli avvelenatori del territorio per il ristoro del danno subito. Grazie infinite Comandante Rendina e Procuratore Crescenti per il vostro continuo e fattivo lavoro quotidiano anche a difesa della salute di tutti noi.
Aldo Alessio