“Depurazione, per l’estate mare inquinato e non balneabile” I deputati M5s Paolo Parentela e Giuseppe d'Ippolito lanciano l'allarme
«In Calabria avremo un mare in largo ancora molto inquinato e non balneabile. A causa dell’incapacità gestionale del governatore Oliverio, dell’immobilismo cronico del suo assessore Antonella Rizzo e del comportamento del già commissario regionale per la Depurazione, Domenico Pallaria, che peraltro mantiene poteri enormi, per la prossima estate e per quelle future il sistema depurativo e fognario non funzionerà». Lo affermano, in una nota, i deputati M5s Paolo Parentela e Giuseppe d’Ippolito, dopo aver incontrato il commissario straordinario unico per la Depurazione, Enrico Rolle, e alcuni tecnici della struttura correlata. «Uscire dalle attuali 13 procedure di condanna per infrazioni – avvertono i due parlamentari – richiederà ancora degli anni, con conseguente pagamento delle multe dell’Unione europea. Nel frattempo sopraggiungeranno ulteriori sentenze di condanna, da parte della Corte di Giustizia, per altri agglomerati non a norma». «Quindi la situazione – sottolineano i parlamentari – rischia di trascinarsi addirittura per decenni. Al Vinitaly Oliverio ha pensato al palato e poi si è distratto con la ‘carrambata’ in Argentina. Ora ha già chiuso la valigia per il Salone del Libro di Torino, dove andrà col solito codazzo, ma non ha idea del disastro della depurazione e dei relativi danni per i calabresi e l’economia. Vi sono pesanti e innegabili responsabilità della Regione, di alcuni comuni e dell’assente governo Renzi». «Occorre con urgenza – concludono Parentela e D’Ippolito – programmare un intervento complessivo con fondi adeguati, atteso che quelli del cosiddetto ‘Patto per la Calabria’ sono del tutto insufficienti, per arrivare a una gestione regionale ordinaria, rendere efficiente l’intero sistema della depurazione e intervenire sulle reti fognarie portandole a norma. Intanto continueremo a fare il bagno nei liquami, con tanti saluti al turismo e alla tutela dell’ambiente. Altro che Calabria verde!».