Disastro Fiumarella, un treno della memoria per il 50° anniversario
redazione | Il 23, Dic 2011
Speranza: “Presto una mostra a Decollatura”. Giordano: “Proporrò un Consiglio regionale una giornata commemorativa”
Disastro Fiumarella, un treno della memoria per il 50° anniversario
Speranza: “Presto una mostra a Decollatura”. Giordano: “Proporrò un Consiglio regionale una giornata commemorativa”
Il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, è salito oggi sul treno della memoria istituito nel 50° anniversario del disastro della “Fiumarella”.
Il treno ha percorso lo stesso tratto ferroviario di quel viaggio fatale per 71 giovani passeggeri.
L’accesso al treno speciale (n. 301) era previsto nelle varie fermate, secondo i seguenti orari: Soveria Mannelli: ore 7,10; Adami: 7,13; San Bernardo: 7,17; Decollatura: 7,20; Santa Margherita: 7,25; Serrastretta-Carlopoli: 7,30; San Pietro Apostolo: 7,38; Cicala: 7,45; Madonna Di Porto: 7,48; Gimigliano: 7,54; Cavorà: 8,03; Madonna Del Pozzo: 8,16; Gagliano: 8,18; Catanzaro: 8:26. Sul ponte della Fiumarella il treno si è fermato per osservare un minuto di raccoglimento.
Il sindaco ha partecipato, insieme ai sopravvissuti e ai familiari delle vittime, e ai sindaci del Lametino, salendo alla fermata di Decollatura, la cittadina più colpita dal disastro con 31 vittime, per rappresentare la comunità di Lamezia Terme che ha vissuto questa tragedia “come se fosse sua”.
“La comunità di Lamezia Terme – ha aggiunto il sindaco – si sente parte integrante delle comunità di Decollatura, Conflenti, Cicala, Serrastretta e di tutti i posti colpiti dalla tragedia. Per esprimere vicinanza Lamezia allestirà una mostra, come quella che in questi giorni si sta allestendo a Decollatura, per partecipare attivamente a questo particolare momento commemorativo”.
“La tragedia della Fiumarella di mezzo secolo fa, è parte della storia dei disastri infrastrutturali della Calabria che non dobbiamo mai dimenticare. Proporrò, alla prima seduta utile, che il Consiglio regionale della Calabria ricordi solennemente questa tragedia ed una per una, se possibile, le vittime di quel disastro”. L’ha sostenuto il consigliere regionale di Italia dei Valori Giuseppe Giordano, che questa mattina ha partecipato (a Catanzaro ed a Decollatura) alle manifestazioni in memoria dei 50 anni dalla tragedia sulla Fiumarella. “Il dovere della memoria – ha aggiunto – va coniugato con la messa in sicurezza del sistema delle comunicazioni della regione, in gran parte vetusto e, per le note distrazioni dello Stato e di Trenitalia, abbandonato a sé. Il 23 dicembre del 1961 – spiega Giordano – col deragliamento di quel vagone delle Calabro-Lucane oggi Ferrovie della Calabria, si è verificata una tragedia che le scuole calabresi hanno il dovere di far conoscere ai nostri ragazzi. Ma per tutti noi, per la politica anzitutto, quel 23 dicembre dovrebbe essere un monito non soltanto per non dimenticare, ma per lavorare ancora di più, al fine di rendere efficiente la rete delle comunicazioni in una terra in cui, questo problema in maniera specifica, più di altri contribuisce ad emarginarla. Noi abbiamo il dovere della memoria – ha sottolineato il consigliere regionale di Idv – perché, in definitiva, sono gli uomini e le donne, sempre, a fare la storia o ad essere la carne viva su cui alcuni processi storici si sono consumati, lasciando, purtroppo ancora oggi, il Mezzogiorno, col suo carico di problemi, affanni ed emergenze. Nessuno può cancellare quella tristissima mattina, quando poco prima delle otto, alle porte di Catanzaro, una littorina si staccò dalla motrice e precipitò giù da un ponte, trascinando con sé 71 persone, prevalentemente giovanissimi studenti, che avrebbero dovuto raggiungere Catanzaro dai paesi del Reventino e della Presila. Ma tutti noi – argomenta Giordano – dobbiamo essere in grado di trasformare le emozioni in impegno propositivo e solidale”. A proposito delle odierne difficoltà delle Ferrovie della Calabria, l’esponente di Idv puntualizza: “Nessuno può pensare, ed il Gruppo regionale di Idv lo va sostenendo fin dall’inizio della legislatura, che un’Azienda prestigiosa come le ex Calabro Lucane, che un tempo collegavano tre grandi regioni del Mezzogiorno e rappresentavano la risposta dello Stato agli atavici problemi di collegamento di un Sud che arranca fin dall’Unità d’Italia, possa subire processi di involuzione irreversibili. Sulla base di realtà aziendali come questa, che nei decenni hanno maturato un patrimonio di esperienze di primo livello, la Calabria, se davvero intende uscire dal degrado in cui è spesso lasciato il nostro territorio, deve puntare senza nessun tentennamento”. Conclude il consigliere regionale: “Un modo saggio di ricordare quei morti, aldilà del momento celebrativo, è che sui grandi problemi che abbiamo, la politica calabrese trovi punti di convergenza ed elimini divisioni strumentali. Trovando il modo di rilanciare aziende come questa, sulla base di proposte convincenti, incentrate sull’efficienza dei servizi e senza nulla cedere alle sirene del clientelismo e dell’ assistenzialismo”.
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