Discarica di Scala Coeli, Baldino (M5S) chiede l’intervento urgente del Ministero dell’Ambiente Quanto accaduto lo scorso 22 giugno nella discarica di Scala Coeli non segna un prima e un dopo in un territorio tanto bello quanto poco apprezzato dalla politica regionale
“Quanto accaduto lo scorso 22 giugno nella discarica di Scala Coeli non segna un prima e un dopo in un territorio tanto bello quanto poco apprezzato dalla politica regionale. Nei fatti nulla di nuovo. Quanto accaduto mostra solo in modo tangibile le conseguenze disgraziate di scelte politiche che negli anni e in piena continuità hanno voluto sacrificare l’interesse collettivo. Come ogni evento drammatico segna però il superamento di ogni limite e la necessità di riparare mettendo un punto fermo: l’interesse pubblico non può e non deve piegarsi a nessun interesse privato. La perdita di percolato in una zona di pregio agricolo e turistico rappresenta l’ennesimo tassello di un danno oggettivo che resta solo da quantificare e che era evitabile. Per cui ora si rende necessario l’intervento urgente del ministro dell’Ambiente. Le istituzioni nazionali non possono girarsi dall’altra parte”. E’ duro il monito di Vittoria Baldino, vicecapogruppo M5S a Montecitorio, con la quale annuncia il deposito di un’interrogazione parlamentare nella mattinata di oggi 27 giugno sul danno ambientale che da giorni tiene col fiato sospeso cittadini e imprese agricole del basso ionio.
Tre le richieste avanzate dalla pentastellata al ministero che lo scorso anno ha visto la tutela dell’ambiente fare ingresso nella Costituzione: “Quali iniziative urgenti il ministro intende adottare per scongiurare l’ulteriore aggravarsi dei danni ambientali?” – riporta Baldino nell’interrogazione, che poi continua – “Ritiene opportuno il ministro, alla luce dei fatti accaduti, attivare il RAM della Guardia Costiera e avviare un tavolo tecnico di coordinamento con gli enti interessati e Ispra per il celere e adeguato ripristino della stato di qualità dei corpi idrici e dei luoghi?”. Date poi le ultime poco rassicuranti notizie sul mancato avvio delle operazioni di bonifica la richiesta più dura, quella che presuppone l’intervento sostitutivo dello Stato – “Il ministro intende adottare azioni di vigilanza e controllo perché la messa in sicurezza e la bonifica del territorio danneggiato dalla perdita ingente di percolato avvenga nel rispetto della normativa vigente?”.
“Davanti ad un danno ambientale per cui cittadini e associazioni oggi urlano legittimamente