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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 24 NOVEMBRE 2024

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Disposto l’accesso antimafia al comune Limbadi Decisione del prefetto di Vibo Valentia. Attenzione focalizzata sugli ultimi tre anni del Comune. Il commento della politica

Disposto l’accesso antimafia al comune Limbadi Decisione del prefetto di Vibo Valentia. Attenzione focalizzata sugli ultimi tre anni del Comune. Il commento della politica
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Il prefetto di Vibo Valentia, Guido Longo, ha disposto l’accesso antimafia al comune di Limbadi. Al vaglio degli inquirenti l’attività del Comune, territorio in cui vi è l’egemonia malavitosa dei Mancuso, il cui esecutivo è guidato dal sindaco Pino Morello eletto nel maggio del 2015. Particolare attenzione verrà posta sugli atti che hanno caratterizzato questi tre anni di amministrazione.

RICCARDO NUTI (MEMBRO COMMISSIONE ANTIMAFIA)

«La prefettura di Vibo Valentia ha dato ragione ai miei dubbi: stamattina ha infatti inviato una commissione per accertare eventuali infiltrazioni mafiose nel Comune di Limbadi (VV), che avevo già denunciato in tempi non sospetti». È quanto dichiara il deputato Riccardo Nuti, membro di commissione Antimafia.

«A metà febbraio scorso – dichiara ancora Nuti – presentai un’interrogazione parlamentare rivolta al ministro Marco Minniti, chiedendo di avviare le procedure per accertare eventuali infiltrazioni mafiose all’interno del Comune di Limbadi. Cosa avvenuta oggi». «Non credo – continua Nuti – che oggi registreremo dichiarazioni sperticate del sindaco di Limbadi, Pino Morello, che dinanzi alla mia interrogazione pensò bene di intimorirmi, addirittura presentando querela nei miei confronti. Il tempo, però, sa essere clemente e alla fine la decisione di oggi della Prefettura conferma i dubbi che io già esprimevo sei mesi fa nel mio atto parlamentare».

«Minacce e intimidazioni del potente di turno – conclude Nuti – non scalfiscono quando dall’altra parte ci sono perseveranza e determinazione, valori fondamentali nella lotta alla corruzione e alle mafie. Ora tocca allo Stato tutto essere presente, a cominciare proprio da quelle terre come la Calabria, che per troppo tempo sono state abbandonate a loro stesse, da una politica sorda e spesso complice».