Dissesto idrogeologico: fare chiarezza sul fosso 3 Fontane Lo dichiarano i vertici di Assotutela
“Brutta patologia la schizofrenia. Sembrano esserne affetti i vertici della
Regione Lazio che, da una parte organizzano eventi mediatici per promuovere
interventi miracolosi sul territorio in campo idrogeologico, dall’altra
negano l’evidenza, mettendo in serio pericolo aree di grande rilievo,
ambite da consorzi di costruttori in vena di improponibili edificazioni”.
Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato, riferendosi
alla conferenza stampa in cui ieri, 6 febbraio, Nicola Zingaretti ha
annunciato 16 interventi pari a 70 milioni di euro in diverse zone
dell’area metropolitana di Roma: “A pensar male si fa peccato ma talvolta
ci si indovina. Non vorremmo che dietro la solerzia del presidente, nel
promettere interventi decisivi contro il dissesto idrogeologico, ci fosse
un vago interesse per il nascente ente che dovrebbe sostituire la
provincia. Fatto è – continua Maritato – che mentre Zingaretti dimostra di
preoccuparsi dei dissesti provocati da ‘uno dei crimini del dopoguerra, con
la distruzione della qualità del territorio’, il suo assessore Civita
insiste ancora, dopo essere stato sconfessato da una inappuntabile
relazione del ministero dei Beni Culturali, sulla inesistenza del vincolo
su un fosso proditoriamente interrato, su cui grava una inchiesta penale
che ben presto inchioderà i responsabili. AssoTutela chiede
all’amministrazione di via Cristoforo Colombo di tornare sui propri passi,
riconoscendo la realtà dei fatti, su cui comunque sta facendo luce la
magistratura”.