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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 22 DICEMBRE 2024

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Diversamente Comici presentano “La città dei sordi – storie svelate dal mondo dei sordi”

Diversamente Comici presentano “La città dei sordi – storie svelate dal mondo dei sordi”

| Il 27, Nov 2012

Due mondi si incontrano in un’unica città: il Teatro

Diversamente Comici presentano “La città dei sordi – storie svelate dal mondo dei sordi”

Due mondi si incontrano in un’unica città: il Teatro

 

 

“Se un giorno, passeggiando per le strade ti guarderai attorno attentamente, scoprirai che c’è una città dentro la tua città: la città dei sordi”.

Sordi e udenti incontrandosi, imparano a decifrare le intenzioni, i sentimenti e le emozioni dell’altro attraverso sguardi, gesti, ritmi e silenzi. E’ proprio nel momento in cui gli udenti si sforzano di comunicare con i sordi che si accorgono che, in fondo, anche tra di loro è difficile sapersi ascoltare.

Tutto questo accade ne “LA CITTA’ DEI SORDI” di Giuditta Cambieri con Francesco D’Amico e gli attori del Teatro che non c’è,Serena Bianchi, Carla Carfagna, Giorgia Catania, Deborah Donadio, Elena Ferotti, Nicla Gabriello, Annila Gentile, Claudia Ionescu, Gabriele La Monaca, Orietta Luciani, Sarah Zura Lukanic, Eleonora Novelli, Giulia Perri, Gabriele Serpi, Diego Spaccarotella, Carlo Wialletton, in scena al Teatro Due dal 27 novembre al 2 dicembre nel corso della terza edizione della rassegna Sguardi Svelati nella stagione 2012/2013.

Per sei giorni il Teatro Due si trasformerà ne LA CITTA’ DEI SORDI , luogo in cui si cercherà di superare insieme al pubblico l’ unico problema che accomuna tutti noi: sapersi ascoltare. In scena si avvicenderanno due spettacoli diversi: martedi, mercoledi, giovedi “amori”,venerdi, sabato, domenica “attese”.

Tutti e due gli spettacoli saranno accessibili ad un pubblico di sordi e udenti insieme; gli attori daranno vita alle storie vere, ispirate al mondo dei sordi, attraverso immagini, segni (LIS), parole, ritmi e silenzi.

Musiche di Daniele Napodano

Rielaborazione dei testi e assistente alla regia

Angelo Del Vecchio

Assistente alla messa in scena e riprese video

Julien Bruchon

“Il teatro in cui credo è quello dove il linguaggio del corpo viene indagato, valorizzato, reso comunicativo. Solo attraverso il corpo si può restituire alle parole il loro valore emozionale ed espressivo. Penso che la comunicazione non debba essere solo un atto sonoro ma anche e soprattutto debba esprimersi attraverso tutto ciò che precede la parola e la fa vibrare. Conoscere delle persone sorde è stato per me scoprire un mondo in cui la comunicazione si esplicita naturalmente proprio in questo modo.

I sordi che comunicano con la LIS (Lingua dei Segni Italiana) parlano non solo con le mani, ma anche con l’ espressione del viso, la dinamica del corpo, hanno consapevolezza dell’utilizzo dello spazio, della forma e del rapporto visivo tra chi parla e chi ascolta. E quando ascoltano lo fanno con gli occhi. Con gli occhi percepiscono il senso profondo di ciò che gli si dice e anche se concentrati sull’ interlocutore, non si lasciano sfuggire nulla di ciò che li circonda. Così con le mani e con gli occhi superano il muro invisibile che li separa dai suoni.

La LIS è una lingua vera e propria, con una sua struttura e regole grammaticali precise, con i suoi dialetti e la sua storia.

Personalmente è da soli tre anni che frequento la comunità dei sordi, ho ancora tantissimo da scoprire e da imparare. Ma dal primo momento ho percepito le forti potenzialità creative che possono nascere dall’ incontro tra sordi e udenti. Così ho incominciato a lavorare cercando di creare sempre più occasioni di interazione ed integrazione tra attori sordi ed udenti, coinvolgendo un pubblico misto. In questo modo, l’atto teatrale è diventato momento di apertura e di esperienza reale rispetto al tema della comunicazione tra le diversità. Fonte d’ispirazione è la vita stessa, con i suoi momenti comici, tragici e teneri . Gli attori sordi e udenti mettono in scena con slancio e autentica autoironia, il loro personalissimo mondo di persone diverse e perciò uniche. Ridono su loro stessi, sui propri vizi e virtù svelando il loro punto di vista, cioè la visione di un mondo dove i sordi e gli udenti si incontrano, si conoscono, si innamorano, litigano, si prendono in giro.

Molto spesso le cosiddette barriere delle diversità sono soltanto creazioni della nostra mente.”